1971
Elvis si esibisce al
"Public Hall Auditorium" di Cleveland, Ohio, alle ore 14,30 e alle ore 20,30.
Spettacolo pomeridiano, ore 14,30:
durata: 43 minuti.
Abito indossato da Elvis:
"Black Matador Suit".
Pubblico: 11000 spettatori.
Incasso: 105000 dollari.
Una registrazione amatoriale di scarsissima qualità audio è stata pubblicata sul CD-r
CLEVELAND ROCKS.
«Ci fu un vero e proprio assedio alla biglietteria dell'Auditorium, tanto che la direzione dovette chiedere l'intervento della polizia locale. Quando, dopo sole tre ore di vendita fu annunciato dalla polizia stessa che i biglietti erano esauriti, ci fu un momento di fortissima tensione e nessuno lasciò il proprio posto in fila. Fatti velocemente i conti, il manager locale chiamò l'ufficio del Colonnello, assicurando che un altro spettacolo avrebbe segnato ugualmente il tutto esaurito. Dopo una rapida contrattazione, Parker acconsentì alla replica pomeridiana ed istruì il manager locale su come organizzare la riscossione del denaro in anticipo alla ristampa dei biglietti.
Durante il concerto, Elvis accolse sul palco la bambina paraplegica Maureen Miszak, accompagnata dal Colonnello Parker. La cosa fu riportata sul "Plain Dealer" del 7 novembre da Jane Scott ed immortalata da una toccante fotografia.
Dopo aver cantato "I'm leavin'", Elvis accennò ad un brano che rimase sconosciuto e purtroppo indecifrabile sulla registrazione.
L'intera troupe alloggiò allo "Statler Hilton Hotel", dove occupò l'intero undicesimo piano».
Spettacolo serale delle ore 20,30.
Durata del concerto: 49 minuti.
Abito indossato da Elvis:
White Matador Suit.
Pubblico: 11000 spettatori.
Incasso: 105.000 dollari.
Una registrazione amatoriale di scarsissima qualità audio è stata pubblicata sul CD-r
BREAKING RECORDS IN CLEVELAND.
«È possibile che proprio in questa occasione Al Dvorin, spesso indicato come colui che coniò l'espressione "Elvis has left the building" abbia esordito come annunciatore dell'"Elvis Presley Show".
Jim Sivienski, un ammiratore che all'epoca viveva a Eve (Pennsylvania), rammenta con quanta eccitazione scoprì sukll'edizione corrente di "Billboard", che Elvis si sarebbe esibito a Cleveland: "Quando chiamai l'ufficio preposto alla vendita dei biglietti, mi fu detto che non sarebbero stati accettati ordini postali, tanto meno assegni. Per acquistare i biglietti bisognava andare di persona. Al fine di assicurarmi un biglietto in ottima posizione, decisi di percorrere le circa cento miglia che mi separavano da Cleveland ed accamparmi fuori dalla "Public Hall" sin dalla sera prima del giorno della messa in vendita dei biglietti. Con mia somma sorpresa, arrivato alle ore 21 scoprii che c'erano già circa 150 persone che avevano avuto la mia stessa idea, aumentate a 500 intorno alla mezzanotte, perfettamente attrezzati per trascorrere la vigilia, addirittura con delle tende da campeggio. Nonostante mancasse un mese circa alla data dello spettacolo, l'eccitazione in città era già altissima. Le radio non facevano altro che parlare del suo spettacolo e trasmettevano, ad intervalli regolari, le sue canzoni. Ad un certo punto arrivarono anche i giornalisti del "Cleveland Press" (infatti la mia fotografia finì in prima pagina). Alle 5 del mattino la situazione era diventata tale da richiedere l'intervento della polizia che, fermamente, ci informò che per ragioni di ordine pubblico, l e tende avrebbero dovuto essere smontate. Alle sette del mattino, per proteggeci, arrivò anche la polizia a cavallo: a quell'ora la fila era lunga oltre un miglio ! Arrivarono sia le televisioni che le redio locali (con due studi mobili) per catturare l'evento. Avreste dovuto vedere l'espressione di quelli che arrivarono alle dieci del mattino (convinti di entrare tranquillamente in ufficio ed acquistare il prorpio biglietto), quando videro la fila lunga oltre un miglio... Un uomo disse che se fosse tornato a casa senza biglietti, la moglie avrebbe divorziato ! Alle 10 in punto, l'ufficio aprì e solo in quel momento scoprii che una radio locale aveva deciso di regalare un album di Elvis ai primi 100 che avrebbero comperato il biglietto. Mentre uscivo dall'ufficio, vidi una camionetta della polizia che, a intervalli regolari, con un altoparlante informava su quanti biglietti fossero ancora disponibili. Dopo sole tre ore arrivò la brutta notizia alla fila lunga ancora mezzo miglio: i 10000 biglietti erancompletamenye easuriti ! la folla rimasta non ne voleva sapere e ci fu il srrio timore di disordini. Dop alcune frenetiche telefonate tra il manager della "Public Hall" ed il Colonnello Parker, fu deciso che sarebbe stato aggiunto uno spettacolo supplementare alle ore 14,30"».
Tratto dal libro di Sebastiano Cecere "Elvis in concert 1945-1977".