La morte del buonismo

E’ in agonia il buonismo, la permissività, e tutto ciò che coinvolge un mondo di falsa integrazione, di sinergia impossibile per tradizioni, storia, cultura e vita sociale. Il degrado e la insicurezza delle nostre città ci impediscono di vivere serenamente una vita già difficile per una economia debole e problematica. Piange il povero ma anche il ricco per una vita resa difficile da un disordine morale e materiale nei piccoli e grandi centri: non può esistere integrazione fra etnie con storie e soprattutto leggi diverse, dove tutto porta alla paura e allo sgomento per gravissimi episodi che non possono e non devono diventare realtà quotidiana. Non dobbiamo arrivare al punto di usare le armi, ma nemmeno al punto di una continua aggressione e violenza fisica, deprecata ma non combattuta all’origine. Roma è caput mundi nei secoli ed ora deve rimanere tale dopo oltre molti secoli di storia, di cultura,di arte mostrata orgogliosamente a tutto il mondo.

Non può essere teatro di violenza e regno di carenza di leggi o meglio di regole per un civile vivere comune, ma stato di diritto ove esista sempre la certezza della pena e non vie di fuga, di cavilli che lascino in libertà chi ha sbagliato. Altrimenti prima al nord, poi al sud, o forse contemporaneamente, torneranno a piedi o a cavallo sceriffi con la stelletta sul petto, non ci saranno più bar ma saloon per un cinema e film di cui noi non saremmo mai soddisfatti, perché segno di una politica emotiva e non concreta.

siamo alla frutta,cara erika: il mondo ci sta' sfuggendo tra le mani e la cattiveria in tutti i lati del paese avanza senza sosta.