Percorsi in MTB 2010

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-Emiliano-
00domenica 13 marzo 2011 10:11

Come per la bici da corsa, ecco la discussione per chi vuole scoprire altri posti inediti delle Alpi...

Emiliano
-Emiliano-
00domenica 13 marzo 2011 10:29
1° luglio: San Bernardino, Spluga, San Jorio.

184km con 4600m di dislivello.



Le mie avventure in MTB del 2010 cominciano con un giro veramente azzardato: dall’alto della mia ignoranza su cosa significhi pedalare su asfalto con una MTB (seppur leggera e seppur con gomme semislik), decido di inserire il San Jorio (duemilametri che mi fa gola...) in un anello che comprende anche l’inedito San Bernardino.
La partenza è rigorosamente all’alba (7:00):



Arrivo sul Passo in leggero ritardo (problemi tecnici con la ruota posteriore, fortunatamente risolti, mi hanno attardato in più punti):



Anche se il meteo non è eccezionale (d’altronde ho scelto proprio questo percorso “minore” anche in virtù del meteo), la discesa dal San Bernardino regala comunque belle vedute:



Sceso velocemente a Splugen, eccomi affrontare i celebri tornanti del Passo Spluga svizzero:



Inizia ora la parte più ostica del tracciato: la lunga discesa verso Chiavenna, e soprattutto il lunghissimo tratto pianeggiante successivo (quasi 40km!), si riveleranno veramente spaccagambe (e spaccamorale...):



Ci si mette anche il meteo, infatti durante l’ultima parte della salita al San Jorio (1800m di dislivello) sarò costretto a bagnarmi (fatto molto inusuale, per me!). La salita, la mia prima vera salita alpina in MTB, si rivela un autentico calvario.
Valicato nuovamente in Svizzera, ritrovo un meteo decente e percorro un tratto a piedi (40 minuti) per affacciarmi sul baratro che, con un’ardita strada sterrata, mi ricondurrà nuovamente a Roveredo.



Concludo la giornata con un monito: mai più 180km in MTB!

Emiliano
-Emiliano-
00giovedì 17 marzo 2011 10:49
8 luglio: Melchtal, Jochpass, Surenenpass.

117km con 4000m di dislivello.



Ancora una volta mi avventuro in un giro in MTB che si rivelerà troppo lungo rispetto ai calcoli fatti a tavolino in Italia: partito da Seedorf alle 8:00 rientrerò difatti all’auto solo alle 21:00, dopo un’apocalisse ciclistica di oltre 13 ore!
Un vero peccato: perché se meglio “interpretato” questo è un percorso di una bellezza entusiasmante!
Ecco svariate prove, a partire dal Lago dei Quattro Cantoni fotografato la mattina:



Un tratto a piedi mi fa guadagnare quota ed abbandonare in Canton Uri (su questo versante del Lago, le montagne sono talmente strapiombanti che questo sentiero pedonale è l’unica via di comunicazione, oltre al tunnel autostradale, per raggiungere Lucerna!):



Questa parte del percorso, chiaramente poco trafficato (dato che, come scritto, è una parte “chiusa” della Svizzera), è veramente incantevole:



Dopo il trasferimento verso il Canton Lucerna (tralascio le foto al Monte Pilatus: vi rimando alla mia avventura in BdC), eccomi risalire la splendida Melchtal:



Percorro l’altopiano di Melchsee e decido di arrivare al Jochpass non mediante la “comoda” pista sterrata che sale da Engstlenalp (credo tutta ciclabile) ma attraverso il sentiero pedonale che lo raggiunge circa 200m più a monte. Lo spettacolo è garantito, ma la fatica dei numerosi tratti con bici in spalla è impressionante!



Sceso ad Engelberg comincio in deciso ritardo (oltre 1 ora sul piano di marcia) la parte che si rivelerà “terrificante”! Il Surenenpass, che sulla carta doveva essere un’autostrada sterrata (stando al Sito turistico di Engelberg), lo sarà in realtà solo nella prima parte:



Numerosi i tratti a spinta nella seconda parte, per raggiungere faticosamente (2h30’ dalla partenza) il vertiginoso valico:



Ma non è finita!
Difatti, causa NEVE (sarò costretto a scendere circa 50m di dislivello a mo’ di slittino!), in discesa perdo la bussola e mi trovo - invece che scendere al fondovalle di Waldnacth - sulla cresta che divide la Gitschital appunto da Waldnacth trasportando sulle spalle la bici per oltre 1h30'!
Finalmente (è proprio il caso di dirlo: il sole è già tramontato) mi affaccio nuovamente sulla piana di Altdorf:



A presto,
Emiliano
-Emiliano-
00domenica 27 marzo 2011 18:59
15 luglio: Colle San Carlo, Colle Belvedere, Col Chavannes.

Questo l'ho già descritto nella mia classifica (link), dove - in virtù del bellissimo ed inedito percorso ad anello e di due spettacolari salite sterrate interamente pedalabili - ha vinto la "medaglia di legno".

Passo quindi oltre...

Emiliano
-Emiliano-
00domenica 27 marzo 2011 19:03
18 luglio: Fauniera, Preit, Valcavera.

A soli tre giorni di distanza dal precedente, un altro percorso che entra nella mia classifica (link) piazzandosi all'ottavo posto.

"Travestita" la mia MTB con gomme semi-slik parto alla scoperta di uno dei più entusiasmanti (per i ciclisti...) altopiani delle Alpi!

Alla prossima,
Emiliano
-Emiliano-
00lunedì 28 marzo 2011 13:18
22 luglio: Zmuttgletscher, Schwarzsee, Ottavan.

In questo magico luglio, eccomi a descrivere un'altra splendida avventura che si è meritata il terzo posto nella mia speciale classifica annulale (link).

Una delle pochissime salite che hanno avuto il privilegio del "bis" nel 2010...

Emiliano
-Emiliano-
00lunedì 28 marzo 2011 13:29
28 luglio: Granon, Galibier, Rochilles.

Un altro percorso "da ciclocross" che ho già descritto, al sesto posto, nella mia classifica annuale (link).

Forse il giro più bello per chi voglia unire, al piacere selvaggio della della MTB, il fascino delle Grandi Salite che hanno fatto la Storia del Ciclismo!

Alla prossima,
Emiliano
-Emiliano-
00venerdì 1 aprile 2011 14:21
8 agosto: Sommeiller, Echelles, Thures.

90km con 3000m di dislivello.



Dopo una settimana di stop, ad inizio agosto, per il meteo inclemente, eccomi pronto a descrivere un giro che MAI avrei immaginato di fare ad inizio stagione (e probabilmente anche solo ad inizio agosto).
L’alta pressione infatti sta lentamente guadagnando terreno a partire da ovest, ed allora decido di andare a visitare in MTB il punto più occidentale d’Italia.
Eccomi quindi a Bardonecchia, di prima mattina, ad affrontare “lo Stelvio delle MTB”:



Numerosi i tornanti che si affrontano per arrivare ai quasi 3000m della salita interamente ciclabile più alta ch’io abbia finora percorso:



Pur con un meteo non al 100% (ma le nuvole danno un “tocco in più” alle foto!) i paesaggi attraversati sono epici ed imponenti; ecco Pian dei Frati:



L’ultimo selvaggio tratto della salita; come vedete non sono l’unico ciclista, quassù:



Tornato all’auto e mangiato un panino, eccomi pronto ad affrontare i fotogenici tornanti del Col des Echelles:



Sceso in Val Carée risalgo verso il Col di Thures dal versante meno ciclabile. Un po’ di trekking è il giusto prezzo da pagare per vedere questi spettacoli geologici:



Sull’altopiano la ciclabilità diviene totale, mentre si percorre un single trek di impagabile bellezza:



Il panorama dal Col di Thures sull’incantevole Valle Stretta (una sorta di enclave francese in Italia per buona parte dell’anno) vi lascerà senza fiato:



A presto,
Emiliano
-Emiliano-
00giovedì 14 aprile 2011 13:46
10 agosto: Gornergrat, Rothorn.

75km con 3050m di dislivello.



Il giro “più alto” dell’anno!
Purtroppo affrontato in condizioni meteo buone, ma non eccelse (grandissimo sviluppo di nubi nel pomeriggio...).
Cervino e Dent d’Herens al mattino da Zermatt:



Le incantevoli baite di Findeln:



Risalendo le ultime terribili rampe, ecco apparire i ghiacci millenari di Lyskamm e Breithorn:



Emozionante veduta d’insieme sul Monte Rosa ed il ghiacciaio del Gornergrat:



L’incredibile single trek che parte dal Riffelsee e conduce fino al Monte Rosa Hutte:



Lo foto si sprecano anche nei brevi tratti di falsopiano (qui siamo dove nasce il Findelnbach):



Puntiamo al Rothorn (Cima Coppi 2011!) risalendo la morena con ampi “drittoni”, durissimi ma completamente ciclabili:



Panorama finale sul Findelngletscher ed il Gruppo del Rosa dai 3103m slm così faticosamente raggiunti:



A presto,
Emiliano
fricius
00giovedì 14 aprile 2011 20:16
Re: 10 agosto: Gornergrat, Rothorn.
-Emiliano-, 14/04/2011 13.46:



Emozionante veduta d’insieme sul Monte Rosa ed il ghiacciaio del Gornergrat:







Fantastico come sempre. [SM=g28002]

Una sola piccolissima precisazione: sotto al Gornergrat (che significa letteralmente "Cresta di Gorn"), c'è il ghiacciaio di Gorn (Gornergletscher al genitivo). [SM=g27988]
-Emiliano-
00venerdì 15 aprile 2011 22:20
Re: Re: 10 agosto: Gornergrat, Rothorn.
fricius, 14/04/2011 20.16:

Fantastico come sempre.
Una sola piccolissima precisazione: sotto al Gornergrat (che significa letteralmente "Cresta di Gorn"), c'è il ghiacciaio di Gorn (Gornergletscher al genitivo).


Grazie per i complimenti e la puntualizzazione: a volte, con tutti 'sti nomi, combino dei macelli!
Stai pronto: il prossimo giro dovrebbe riguardati "da vicino" (ricordi?)!

Emiliano
CaSe63
00sabato 16 aprile 2011 07:59
Re: Re: 10 agosto: Gornergrat, Rothorn.
fricius, 14/04/2011 20.16:




Fantastico come sempre. [SM=g28002]

Una sola piccolissima precisazione: sotto al Gornergrat (che significa letteralmente "Cresta di Gorn"), c'è il ghiacciaio di Gorn (Gornergletscher al genitivo). [SM=g27988]



Che spettacolo imponente!! [SM=g28002]


fricius
00sabato 16 aprile 2011 21:53
Re: Re: Re: 10 agosto: Gornergrat, Rothorn.
-Emiliano-, 15/04/2011 22.20:


Grazie per i complimenti e la puntualizzazione: a volte, con tutti 'sti nomi, combino dei macelli!
Stai pronto: il prossimo giro dovrebbe riguardati "da vicino" (ricordi?)!

Emiliano



prontissmo! [SM=g27985]
-Emiliano-
00lunedì 18 aprile 2011 14:05
17 agosto: alla scoperta della Valgrisenche.

98km con 3550m di dislivello.



Oggi, in contemporanea ad una giornata trekking di fricius (che purtroppo, causa mancanza di campo del mio cellulare, non riuscirò ad incontrare), affronto tutti i 5 duemilametri sterrati che partono dal perimetro del Lago di Beauregard in Valgrisenche.
La prima salita, al Plan de la Breille, si rivelerà la più alta, bella ed emozionante di quest’oggi:



Panorama dal “valico” (circa 2600m slm), con la secca contropendenza che porta all’alpeggio finale e le montagne appena innevate dalle recenti nevicate estive:



Meritatissimo primo piano per la mia Bianchi, con l’imponente Rutor a far da sfondo:



Il traffico turistico esagerato mi impedisce di raggiungere il secondo obiettivo di giornata (Rifugio Bezzi, alla testata della Valle): appena la strada si restringe, superati i fatidici duemilametri, decido di fare dietrofront:



Preferisco decisamente salire, praticamente da solo, fino al Chalet de l’Epèe:



Il quarto obiettivo di giornata mi porta nell’entusiasmante vallone di Grand’Alpe (che valica in Francia), quando mi fermo – a mia insaputa – pochi chilometri prima di incrociare fricius:



Non mi resta che salire, per completare il pokerissimo, ad Arpe Vieille, da dove ammiro la serpentina sterrata percorsa di prima mattina:



In anticipo sul previsto (tutte le salite si sono rilevate completamente ciclabili e “veloci”), saluto questa splendida valle valdostana ed il suo Lago:



A presto,
Emiliano
-Emiliano-
00mercoledì 20 aprile 2011 21:13
19 agosto: Valbelle, Parpaillon, Vars.

117km con 3800m di dislivello.



Splendido panorama poco oltre Risoul (da me raggiunta dalla strada sterrata), da dove comincia la vera e propria salita (sterrata!) al Col de la Valbelle:



Panorama a sud dal valico de la Valbelle:



La valle della Durance dallo splendido traverso in quota che porta all’inizio della salita al mitico Parpaillon:



Comincia il regolare sterrato militare che conduce al tunnel più ambito tra i cicloamatori:



Una foto che parla da sola e che, forse, vale un’intera stagione ciclistica:



Lo splendido vallone che si apre ai nostri occhi sul versante orientale del Tunnel du Parpaillon:



La salita al Col de Vars, che in teoria doveva essere il meno remunerativo della giornata (ma che si è rivelato veramente molto affascinante):



Bellissimo panorama su Guillestre, poco prima di concludere la faticosa giornata:



A presto,
Emiliano
fricius
00mercoledì 20 aprile 2011 22:30
Re: 19 agosto: Valbelle, Parpaillon, Vars.
-Emiliano-, 20/04/2011 21.13:



Bellissimo panorama su Guillestre, poco prima di concludere la faticosa giornata:






E là al fondo nelle giornate terse si vede il ghiacciaio Bianco che scende dalla Barre des Ecrins. [SM=g28002]
-Emiliano-
00venerdì 22 aprile 2011 13:56
Re: Re: 19 agosto: Valbelle, Parpaillon, Vars.
fricius, 20/04/2011 22.30:

E là al fondo nelle giornate terse si vede il ghiacciaio Bianco che scende dalla Barre des Ecrins.


Parli di questo? [SM=g27988]



(foto fatta la mattina, senza le fastidiose nuvole pomeridiane, dal Col de la Valbelle).

Emiliano
fricius
00domenica 24 aprile 2011 19:50
Re: Re: Re: 19 agosto: Valbelle, Parpaillon, Vars.
-Emiliano-, 22/04/2011 13.56:


Parli di questo? [SM=g27988]



(foto fatta la mattina, senza le fastidiose nuvole pomeridiane, dal Col de la Valbelle).

Emiliano




Si, ma è quello a in basso a destra, un po' grigio, e scende dalla cima della Barre.
-Emiliano-
00mercoledì 27 aprile 2011 13:29
21 agosto: Grosse e Kleine Scheidegg.

Dodicesimo posto nella mia speciale classifica (link) per questo splendido giro di media-alta montagna tra i ghiacci dell'incantevole conca di Grindelwald.

Emiliano
-Emiliano-
00mercoledì 27 aprile 2011 22:35
29 agosto: Courba Dzeleuna, Checrouit, Seigne, Chavannes, Lago d’Arpy.

76km con 3200m di dislivello.



Un delitto!
Un delitto non aver fatto rientrare quest’emozionante cavalcata nella mia classifica (ma ho inserito un solo giro dello Chavannes).
D’altronde con questo si apre una serie di giri fotociclistici entusiasmanti.
Andiamo per ordine.
La sorprendente sella geografica del Col de la Seigne (obiettivo di giornata) fotografata dalla stazione di Courba Dzeleuna:



Comincia da qui il lungo traverso del Tour del Monte Bianco: un single trek di impagabile bellezza.
Ecco il Mont Chetif:



Dopo la faticosissima, ma ciclabile, salita al Col Checrouit, l’emozionante discesa freeride fino a giungere al sentiero del TMB:



Il più piccolo, inaspettato e spettacolare specchio d’acqua di tutte le Alpi:



Ancora i “riflessi del Bianco” sul Grete de Youla (almeno così credo si chiami...):



Foto che dà l’idea dello spettacolare e vertiginoso single trek che si percorre:



Tornato sul fondovalle, nella piana di Combal, mi dirigo in un ambiente paradisiaco verso il Col de la Seigne (se la foto avesse un commento audio, sentireste le grida di Christian che cerca di chiamarmi avendomi riconosciuto dopo un “sorpasso azzardato”):



Trekking verso il Col de la Seigne:



Panoramica della Val Veny (in lontananza si vede pure il Gran Combin) mentre percorro l’ardito sentiero, consigliatomi da fricius, che conduce al Col Chavannes:



Meritato primo piano alla mia Bianchi:



La discesa dal Colle, con in lontananza lo splendido Ghiacciaio del Rutor:



L’ultima salita è poco più di un’ispezione al Lago d’Arpy (che avrò modo di immortalare al meglio ad ottobre):



Che dire? Una delle più belle avventure fotociclistiche della mia estate!
Emiliano
-Emiliano-
00venerdì 6 maggio 2011 21:22
2 settembre: Chamonix e Lac Blanc.

38km con 2100m di dislivello.



Giro che ha ben poco a che fare con il “ciclismo” (lo testimoniano la “lunghezza” ed il fatto che, sui 38km ne avrò pedalati circa 10...). E lo testimonia questa foto, che non ritrae “il più pendente” dei tornanti, ma semplicemente “uno” dei tornanti:



Le pendenze sono costantemente sopra il 15%, con media del 20%, ed è pressoché impossibile pedalare. Grande merito agli ingegneri francesi di aver costruito una carrozzabile su un pendio così impervio, ma la sua “ciclabilità” resta – per me – un “mistero glorioso”. Quantomeno fino alla Flegere:



A meno di una settimana dalla mia avventura in Val Veny, ammirare il Massiccio anche dall’altro lato regala fortissime emozioni fotociclistiche. Da Flegere abbandono la carrozzabile per l’Index e percorro le ultime centinaia di metri di dislivello bici in spalla tra lo stupore dei turisti:



Dopo tre ore, le mie fatiche cominciano ad avere un senso e giungo nella conca che fa da anfiteatro al Lac Blanc:



Uno dei più bei panorami delle Alpi, ammirato in inverno in foto (con la promessa “sarai MIO!”...), è finalmente conquistato:



Il meteo non è da “10”, ma direi che poco importa:



Persa un’ora in questo autentico Paradiso, percorro in piano i chilometri che mi separano dall’Index e quindi mi tuffo nell’alpinistica discesa:



Nella seconda parte della giornata, mi dirigo verso la Mer de Glace e la sua immensa desolata morena, al cospetto di guglie strapiombanti e quattromilametri imponenti:



Anche da questa parte, però, tante foto... e poca bici!



Consiglio: spingetevi quassù in bici (magari “parcheggiando” all’Index) solo se avete veramente voglia di ammirare il Lac Blanc e scattare suggestive fotografie; oggi difatti la MTB vi servirà solo per velocizzare la discesa!
Emiliano
-Emiliano-
00venerdì 6 maggio 2011 22:35
4 settembre: Giro del Tournalin.

In questo fine estate in crescendo, ecco il Giro Numero Uno del mio 2010 (link).

Ed ecco la mia personale "Foto dell'Anno":



Ed un meritato primo piano al protagonista indiscusso del mio 2010:



A presto,
Emiliano
-Emiliano-
00venerdì 6 maggio 2011 22:45
11 settembre: Breithorn e Marjelensee.

Il giro arrivato al secondo posto nella mia personale classifica (link).
Completamente pedalabile ed ideato da me, è probabilmente il più bello giro di Media Montagna ch'io finora abbia mai fatto.

Percorso che, oltre a toccare luoghi idilliaci, ha suggellato l'incontro tra i due "zingari" del forum:



E, nel 2011, sono in serbo importanti novità per impreziosirlo!...

Emiliano
pandicko
00mercoledì 10 ottobre 2012 22:23
Re: 19 agosto: Valbelle, Parpaillon, Vars.
La valle della Durance dallo splendido traverso in quota che porta all’inizio della salita al mitico Parpaillon:



Comincia il regolare sterrato militare che conduce al tunnel più ambito tra i cicloamatori:



Una foto che parla da sola e che, forse, vale un’intera stagione ciclistica:



Caspiterina, che foto meravigliose!!!
Sul mitico Parpaillon hanno fatto un film spassosissimo che ho visto anni fa e che ho da qualche parte.

''PARPAILLON (1993) di Luc Moullet è la cronaca di una sgangherata gara in bicicletta, una scalata ad uno dei più duri monti delle Alpi francesi. Una gag dietro l''altra, un film intelligente, fine, non scontato, non banale, simpatico. Concepito e realizzato da uno dei più importanti esponenti del Cahiers du cinema.''
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