Poggio a Caiano 1909 - Cascina Montecalvoli C5 0-0 (0-0 pt)

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HellaSmatto
00mercoledì 16 novembre 2011 04:51
La cronaca dell'incredibile pareggio di Poggio a Caiano. Le reti rimangono inviolate, le mandibole si staccano per lo stupore.
Poggio a Caiano 1909: SN Cirri Andrea, 2 Filoni Alessandro, 3 De Fusco Denny, 4 Di Giosio Giuliano, 5 Longobardi Carmine, 6 Alvino Lorenzo, 7 Coppini Luca, 8 Gabbrielli Massimo, 9 Pugi Cristiano, 10 Innocenti Luca, 11 Matteucci Fabrizio (C), 12 Fiaschi Marco (GK). Dirigente accompagnatore: Burchietti Massimo.

Cascina Montecalvoli C5: 1 Salutini Giacomo (GK), 2 Ferrigno Matteo, 3 Mannazzu Valerio, 4 Deri Simone, 5 Pieri Marco, 6 Mulargia Antonio, 7 Brancati Giacomo, 8 Cipriani Gabriele, 9 Perretta Salvio, 10 Salvini Milko (C), 11 Vairo Claudio, 12 Perretta Mario (GK). Dirigente accompagnatore: Niccoli Simone.

Sequenza reti: -

Bloccati sul P0ggi0. Risultato totalmente inaspettato, sia per quanto riguarda la spartizione del punti, sia per il valore aritmetico intrinseco di quest'ultimo. In uno sport come il calcio a 5, anche a livelli altissimi, è difficile incappare nel risultato "ad occhiale". Uno 0-0 che, per quanto vivace, lascia comunque parecchio amaro nella bocca pisana e fa rallegrare i pratesi, tornati a fare punti a distanza di diverse giornate. Con entrambe le compagini che devono fare a meno del proprio allenatore (Banchini e Gufoni siedono in tribuna, squalificati), i quintetti provano a farsi male ma non ci riescono, in nessun modo. Sugli scudi salgono, come l'intuizione può indicare, i due portieri: Giacomo Salutini e Marco Fiaschi. Il pareggio è forse il risultato più giusto e questo non premia di certo gli ospiti ma, se proprio vogliamo trovare il vincitore ai punti, quello sarebbe stato sicuramente il Poggio a Caiano. Vediamo la cronaca dettagliata.

Il duo arbitrale, i sigg. Lombardi e Reali, dà puntualmente l’inizio alle ostilità, fissato per le 22.15. L'abbrivio della gara sembrerebbe molto incoraggiante per gli ospiti, subito pericolosissimi con Salvini (che ruba palla a Longobardi e scarica dalla destra), Brancati (ancora dalla destra, ma più distante) e Pieri (che ci prova con uno schema da corner), ma Fiaschi si dimostra immediatamente difficile da superare. Il Poggio mette fuori la testa con Alvino, ma il numero 6 è impreciso. Nel frattempo, seguendo la scia di buon presagio dei primi minuti, Salvini dialoga con Pieri e si presenta nell’area pratese, però Fiaschi non molla e ci mette il piede. Lo show dell’estremo biancoblu non accenna a smettere: nuove prodezze sulla ripartenza firmata Salvini-Brancati e anche sulla botta ravvicinata dell’ex-Futsal Cascina, bravissimo ad eludere De Fusco e Alvino fuori dell’area.
Le due formazioni ci provano, in parecchi modi, ma le porte sembrano essere davvero stregate. Al 13’, poi, arriva il primo cartellino giallo: è per De Fusco, reo di un gioco particolarmente scorretto su Salvini.
Intorno al 20’ di gioco, bel duello a distanza tra Salutini e Fiaschi, autori di due ottimi interventi rispettivamente su Matteucci e Vairo. Quando corre il 25’, arriva l’ultimo tentativo tangibile degli ospiti: invito profondo di Pieri e girata al volo di Salvio Perretta, ma la conclusione non trova lo specchio. Negli ultimi cinque minuti, Salutini si prende un po’ di gloria e sale sull’Olimpo assieme all’antagonista pratese: mirabili voli sulle conclusioni di Longobardi (potente ma centrale, dalla distanza) e Coppini (violenta staffilata dalla destra). La prima frazione termina qui: le reti sono ancor a inviolate.
La ripresa inizia esattamente al contrario del primo tempo: il Poggio spinge e il Cascina indietreggia, colto quasi di sorpresa. Nel giro di pochi minuti, infatti, i biancoblu collezionano tre occasioni: Salutini deve respingere le fiammate di Alvino e De Fusco e, successivamente, uscire in tutta fretta sulla rapida incursione del numero 6 avversario, il migliore dei suoi. Al 9’, giunto al culmine dell’offensiva, il Poggio a Caiano centra una traversa su punizione ravvicinata. Il legno locale, forse, risveglia il Cascina Montecalvoli che torna a farsi vedere dalle parti di Fiaschi: Salvini mette una palla deliziosa sul secondo palo, ma il tocco di piede in extremis del portiere biancoblu toglie il tempo a Brancati e nullifica anche questa potenziale rete. Al 12’, arriva anche una dubbia ammonizione per Salvini che, adesso, entra in diffida e rischia di saltare il match con l’IGP. Un minuto più tardi, lo stesso cannoniere pisano rischia ancora di segnare, trovato nuovamente da Pieri in profondità, ma la sua defilata conclusione si infrange sul palo esterno. Dal 15’ al 17’, si registrano due ghiottissime occasioni, una per parte: traversa clamorosa di Pieri, rapido nel concludere al volo raccogliendo il corner di Brancati e, per i locali, irruenta saetta di Longobardi da metà campo con Salutini che ci mette una pezza, ancora una volta. Gli ultimi minuti sono tutti della stessa pasta: botta e risposta in ripartenza delle due formazioni, ma nessuno riesce a far varcare quella maledetta linea alla palla. Proprio negli ultimi giri d’orologio, entrambe i quintetti hanno l’opportunità di vincere: al 31’, Gabbrielli s’infila sulla sinistra e scarica verso la porta, Salutini è forse mal posizionato e non trova il pallone, ma dietro di lui lo salva il palo interno che, beffardamente, spedisce il pallone in laterale dalla parte opposta; al 33’, invece, tocca al Cascina Montecalvoli: gli arbitri fischiano il sesto fallo pratese e comminano il tiro libero, Pieri prende la rincorsa e angola, ma la palla, sfiorando il palo esterno, si spegne sul fondo assieme a tutte le speranze pisane di vincere questo match, accessibile solo sulla carta. Non c’è più tempo: Poggio a Caiano e Cascina Montecalvoli termina 0-0.

Le sorprese, quelle che non ti aspetti mai, e le insidie di questo meraviglioso sport. Era parecchio tempo che non si vedeva un match terminato a reti inviolate e nessuno, senza scherzi, penso si aspettasse che avvenisse proprio stasera, proprio in quel di Poggio a Caiano. Il fanalino di coda, con 3 punti, che incontra la quinta della classifica. Chi ci avrebbe scommesso? Chiunque l’abbia fatto, ha sicuramente fatto una buona giocata. Onore ai padroni di casa, autori di una partita tutt’altro che da bassa classifica e, soprattutto, mai domi e mai decisi a cedere il passo all’avversario. Gli aspetti positivi, per il Cascina Montecalvoli, ci sono comunque: le zero reti subite permettono di mantenere la miglior difesa di categoria e, alla fine, fanno conquistare un altro punto che va nelle casse per la salvezza. Gilbarco e Città di Massa, poi, cadono sconfitte e anche la quinta piazza è, per adesso, sana e salva. I pericoli sono scampati, ma c’è da lavorare molto in vista del match di venerdì, quando arriverà l’ASI Agliana al PalaPonticelli.

PAGELLE

Salutini: 7.5.
Poi ci si chiede perché i pisani abbiano la miglior difesa. Se questo è il portiere di riserva, pensate voi! Prestazione di assoluta qualità, senza pecche e che salva letteralmente la pelle a tutto il Cascina Montecalvoli. Stasera trova soltanto un giocatore che fa la sua stessa, bellissima partita: Marco Fiaschi, il portiere locale. Non a caso, infatti, il match termina 0-0. Lancia un messaggio fortissimo al compagno Perretta e si ricopre di gloria in sessanta minuti, facendo dannare tutto il Poggio, partendo da Matteucci e Alvino, i più “respinti” dall’ex-Futsal Cascina. Another brick in the wall.

Ferrigno: 5.
Performance difficile, in un campo ostico contro un avversario tutt’altro che accessibile. Le carte per fare un match di spessore, sinceramente, non è che ci fossero proprio tutte. Nonostante questo, comunque, non commette scelleratezze come quelle con il Firenze C5 e, al contrario, risulta piuttosto sicuro e affidabile nell’amministrazione della palla. Ma ha dovuto combattere contro un paio d’avversario, quell’Alvino e quel Gabbrielli, che, in velocità, lo hanno quasi sempre lasciato sul posto, vittima dell’età e della sua imponente stazza. Gigante di ferro.

Mannazzu: 5.5.
Poco incisivo, un po’ latente. Lo salvano solo la sua rapidità di movimento e la sua giovane età, atte a contrastare perfettamente, in mezzo al campo, la
vivacità degli evergreen Matteucci e Gabbrielli e, soprattutto, a non farsi cogliere di sorpresa dall’indemoniato Alvino. Anche se aiuta nell’interposizione e nel contrasto della manovra avversaria, il suo piatto continua a piangere ed è ben lungi da altre incoraggianti prestazioni offerte durante questa stagione. Completamente assente sul listino delle occasioni pisane, risulta molto impacciato nel presentarsi davanti a Fiaschi che, comunque, sarebbe stato sicuramente perfetto. Omissis.

Deri: 5.5.
Minutaggio non eccelso, ma lascia comunque una timida impronta. Attivo soprattutto nella prima metà della ripresa, si fa vedere con il salvataggio su una punizione ravvicinata dei pratesi e, poco dopo, con un tentativo di dribbling e tiro che non va oltre una conclusione sbilenca. Per il resto, come è valso per tutti i compagni del reparto difensivo, è una lotta perpetua nel provare a fermare le discese forsennate di Alvino e la gragnuola di colpi liberata da Matteucci, quasi un cecchino dalle lunghe distanze. Non troppo bene, ma poteva andare peggio. Grigiastro.

Pieri: 6.
Il solito match “alla Pieri”. Sbaglia poco e niente, ci prova parecchio ed è uno dei pochissimi a dare l’impressione di crederci per davvero. Particolarmente ispirato negli inviti in profondità, fa di tutto per mandare a rete i suoi compagni, stasera davvero irriconoscibili davanti alla porta. Nel suo bagaglio, nella ripresa, c’è da aggiungere anche una traversa colpita con una poderosa botta sul corner corto di Brancati. Pur essendo l’ultimo baluardo dei pisani, è quello che ha rischiato più volte di far vincere la gara ai suoi: allo scadere ha sui piedi il colpo della vita, un tiro libero, ma la maledizione stasera vale per tutti, anche per i veterani come lui. “Buon brodo”.

Mulargia: 5.
Apparizione spettrale, quasi impalpabile. Messo subito alle strette dal violento mal di schiena che lo coglie impreparato, prima della gara, mister Niccoli è costretto a fare a meno di lui. Viene inserito, coraggiosamente, per qualche minuto, ma il risultato è nullo: imbastito, pericolante, tristemente scialbo. Verrà rilevato con estrema rapidità e sarà lasciato in pace in panchina, in preda agli spasmi del dolore. Devastato.

Brancati: 5.
Coraggioso, testardo e accessoriato di tutto ciò che serve per risolvere i match, ma non abbastanza per trovare la costanza e i risultati che farebbero fare un passo avanti al tutto il quintetto. Parte benissimo, seminando un po’ di panico nell’area biancoblu e provocando i primi lividi a Fiaschi. Poi passa in secondo piano, sopraffatto dalla fisicità dell’avversario e dall’esperienza delle retroguardie locali. Infine, addirittura, sparisce dalla scena, lasciando spazio solo all’ordinaria gestione del pallone e a qualche intuizione, tiepida tiepida, prede assicurate per i famelici giocatori del Poggio. Era partito col piede giusto, poi si perde nella tana del Bianco(blu)niglio. Jack in Wonderland.

Cipriani: 5.
Sempre meglio che non giocare. Ma se questa poteva essere l’occasione giusta per il riscatto, si è trasformata nell’ennesima battaglia dalla quale è difficile uscire vincitori. Protagonista di una performance abbastanza superficiale, senza picchi di emozione e senza mordente. Messo a guerreggiare contro un quintetto di affamati predatori, non trova il modo di riemergere dalla melma biancoblu. Impantanato.

S. Perretta: 5.
Serata nera, per chi sta là davanti. Oltre a non trovare mai la porta o, comunque, a trovarla con leggerezza e poca violenza, nei sessanta minuti non riesce a provarci nemmeno più di tanto. Perché Salvini, che può contare su qualche anno e qualche chilo in più, riesce a lottare ad armi pari contro un titano come De Fusco, ma lui rimane quasi sempre vittima del centrale pratese. Nelle poche volte in cui viene trovato libero, manco a dirlo, c’è da dire “grazie” a Marco Pieri, ma il risultato non sarà poi così eclatante. Ha una sola chance notevole, ma il piede di Fiaschi emerge dal niente e lo lascia basito. Imprigionato.

Salvini: 5.5.
Era partito fortissimo, sin dai primi secondi, poi accompagna Brancati nel Paese delle Meraviglie. Una prima frazione sfortunata, nella quale Fiaschi gli toglie dalla porta qualsiasi cosa, in ogni modo. Piedi, stinchi, ginocchia e gomiti. Lui, di tutta risposta, ce la mette tutta per diversificare i tentativi: destro, sinistro, dalla distanza, dopo un dribbling, calcio piazzato. Niente da fare. Pieri lo mette davanti all’acerrimo nemico in varie occasioni, ma non c’è mai stato il verso di poterlo superare. Finché era soltanto lui a digiunare, la situazione era accettabile. Se digiunano tutti, è un problema. Cappellaio Matto.

Vairo: 5.
Sono passate parecchie giornate dall’ultima brutta partita dell’ex-CUS Pisa. Non è facile, infatti, vederlo incappare in serate come queste. Macchinoso e privo di grinta, non riesce quasi mai a perforare la muraglia biancoblu e a creare delle serie insidie a Fiaschi. Non riesce nemmeno ad essere travolgente ed efficace nella fase difensiva, come suo solito. Lecito scivolare, una volta ogni cento partite; il peccato sta nello scivolare in serate in cui scivolano tutti gli altri, compresi i due punti potenziali che dovevano essere conquistati. Remoto.

M. Perretta: s.v.
Non utilizzato dall’allenatore, rimane pertanto ingiudicabile.

Niccoli: 5. Cosa avrebbe dovuto fare? Forse passare una mazzetta a Fiaschi, stenderlo con un’arma da fuoco, minargli la porta. Per il resto, le soluzioni a disposizioni non sarebbero mai state altrettanto efficaci. E più che preoccuparsi di fare gol, deve ringraziare la sua buona stella se non ne ha presi. Ogni tanto, con il fare di chi non sa che pesci prendere, si è voltato dalle parti di Banchini, in cerca di rivelazioni celestiali. Niente da fare. Neanche il Messia in persona, questa sera, avrebbe fatto vincere il Cascina Montecalvoli. Elòi, Elòi… Lamà sabactani?

Marco Voir,
addetto stampa Cascina Montecalvoli C5
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