SENSAZIONI

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Claudio Cisco
00martedì 28 aprile 2009 19:15
CLAUDIO CISCO




SENSAZIONI





Raccolta di poesie








Proprietà letteraria riservata
by Claudio Cisco
deposito S. I. A. E. n.0603779



LE LIRICHE: Sensazioni-L'infinito-Memento-Madame Clelia-
Nico-Tristezza-Lo strazio d'esistere-La mia mente-
Il cantico di frate sole-Nulla è lontano-In simbiosi con l'universo
SONO TRATTE DAL LIBRO "LA MIA ANIMA E' NUDA"

LE LIRICHE: Adolescente luna-Il mare e la bambina-
Il silenzio nel silenzio-La sposa del mare-Aquila dalle grandi ali-
Io l'ho vista-L'angelo nero-Il tuo angelo bambino-Figlia del vento-
Era un gioco-Creature saffiche-Il clown-Acrobati
SONO TRATTE DAL LIBRO "IL SILENZIO NEL SILENZIO"

LE LIRICHE: Alba-Attraversando il sole-La poesia del gabbiano-
Perdendomi nel tramonto-Primo amore- In silenzio- Primavera-
Bella Messina-La fine della cicogna-
Ricordo d'una ragazza scomparsa-Dolcissima Stellina-
A te Marietta (1855-1872)-Ossessione per una ninfetta-Nostalgia-
Storia d'un vecchio eremita-L'armonia del creato
SONO TRATTE DAL LIBRO "COME SONO DENTRO”





PRESENTAZIONE

Claudio Cisco è nato a Messina dove ha sempre vissuto. Malinconico e meditativo per natura, rivela sin da piccolo in trasparenza una sensibilità profondissima
ed una straordinaria vocazione per lo scrivere. Sospinto da un innato talento e da un'incessante ispirazione artistica che si alimentano progressivamente col trascorrere del tempo e con le esperienze di vita, segue parallelamente sia la strada della poesia, sia quella della narrativa, restando fedele ad un genere che richiama allo stile romantico e triste ma con notevoli slanci verso l'onirico e il misterioso, sempre attentissimo e portato verso introspezioni psicologiche.

Ha dato alla luce le segueni opere:

"Come sono dentro"
"Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi"
"Il vecchio e la ragazza"
"La mia anima e' nuda"
"Il silenzio nel silenzio"


SITO WEB DI CLAUDIO CISCO:
www.attraversandoilsole.co.nr





SENSAZIONI

E' tutta avvolta
nel mistero e nella meraviglia
questa vita mia,
con genuino e infantile stupore
della natura
osservo ogni manifestazione
fino ad esserne rapito.
Con sensibilissima attenzione,
nel silenzio,
ascolto
le voci,
i suoni
anche i più tenui,
delle piccole cose
intorno a me.
Affascinato e curioso,
percepisco
la suggestione,
la religiosità,
il mistero
nascosti in esse.
Ai miei occhi
non appaiono
sempre traducibili e afferrabili
ma sciogliendosi in musica,
in sospiro,
mi riempiono
ugualmente
l'animo d'immenso.





ALBA

Alba!
tu stai sorgendo,
silenziosa brezza
nell'aria,
leggiadre ali
intorno.
Alba!
tu stai spargendo
il tuo colore
sul mare
addormentato.
La tua pace
mi sta cambiando.
La mia anima,
svegliandosi,
si sta aprendo all'amore,
verso l'infinito.
Io sento
che sto per nascere,
sì lo sento
io sto nascendo.


ATTRAVERSANDO IL SOLE

Da un oblò,
chiuso nella mia stanza,
vedo il sole uscire dai monti.
La sua luce m'abbaglia.
Continuo ad osservarlo
con l'anima aperta alla speranza,
ed i miei occhi rimbalzano sul suo splendore
e vanno su te che sei così tanto lontana
al di là della mia immaginazione.
Ti vedo riflessa nel sole in controluce
e tu puoi guardare me.
Tu ed io alle due estremità d'una scia luminosa
che ci avvicina passo dopo passo
unendoci sempre più.
Ci veniamo incontro percorrendo raggi di luce.
Ora tutti sono morti,
sono più vecchi
ma noi due siamo ancora insieme nell'aria
come bambini
attraversando il sole.
Ho cercato a lungo qualcosa che non c'è,
bastava semplicemente che guardassi il sole.


LA POESIA DEL GABBIANO

E' arrivata esultante
la stagione del gabbiano,
è tempo d'emigrare
verso terre lontane
per scoprire nuovi segreti,
nuove sensazioni.
Un nuovo giorno
è oggi,
per spiccare il volo
sulla superficie del mare aperto,
sull'orlo dell'oceano,
per volteggiare sulla cresta dell'onda.
Vola nel vento gabbiano!
vola più in alto che puoi,
non ti fermare.
La mia penna
saranno le tue ali,
i miei versi
la tua scia.



L'INFINITO
(Dalla lirica omonima di G. Leopardi)

Ti ho sempre amato
colle!
solitario come me.
Ti ho sempre amata
siepe!
che mi fai aprire l'anima verso l'orizzonte
me lo nascondi ma me lo fai amare
immaginando spazi infiniti.
Ho sempre amato questo posto,
il suo sovrumano silenzio,
la sua profondissima quiete,
e il tenue soffio del vento tra gli alberi,
e la dolcezza di queste piante che dormono.
E mentre sono seduto
e guardo lontano,
mi tornano in mente le stagioni fuggite,
l'ora presente,
l'eternità.
Ed è dolcissimo
perdersi nell'immensità della natura.



ADOLESCENTE LUNA

Erano brevi attimi di buio
interrotti da labbra di neve,
addolciti da profumi d'incenso
e deliziose manie.
Era l'estate appagante
nella sua rossa solitudine
assordante di rumori al sapore di grano.
Ti adoravo mia adolescente luna
disegnandoti sul mio diario segreto,
illuminavi i miei giorni confusi,
le notturne paure,
e le memorie ancora acerbe prendevano forza
in una danza eclettica di ondeggianti stelle.
Eri mia!
lunghi fianchi sinuosi distesi su letti d'argento,
e lì riappariva il mare nella sua immensa distesa.
Oggi che i mei giorni si consumano di vecchiaia,
sei ancora mia
attraverso rughe di arrugginite memorie.




PERDENDOMI NEL TRAMONTO

Un altro giorno sta passando uguale agli altri
ed io sono da solo con i miei pensieri come sempre,
dentro l'anima sospesa tra i ricordi e l'infinito
una irrefrenabile voglia di fuggire via,
di respirare forte l'aria.
Con la mia auto corro sull'asfalto verso chissà dove
come per riscattare l'anima dal suo torpore
ma la strada sembra farsi sempre più triste.
Il sole scende lentamente all'orizzonte,
la sua luce filtrando attraverso le mie lacrime
mi mostra il suo colore su ogni cosa intorno
avvolgendo il paesaggio d'una malinconica bellezza.
Vedo la spiaggia deserta,
odo il rumore del mare che s'infrange contro gli scogli,
sento il calore della sabbia sotto i piedi nudi e mi sento vivo
seguo la via illuminata che il tramonto sembra indicarmi.
E in quella luce come una visione
mi appare il tuo viso
così vicino da sembrare reale,
per quante notti l'ho sognato.
Purtroppo i sogni vanno via col vento e si dissolvono
ma io, chissà perchè, non l'ho mai dimenticato.
Ora vedo scomparire laggiù in fondo al mare
il sole,
nasconde i suoi ultimi raggi quasi furtivamente,
e la superficie dell'acqua,
che nelle giornate serene luccicava
come ricoperta da miriadi di specchi,
assume quel triste colore che segue al crepuscolo
delineando il profilo d'una natura morente.
Anche il tramonto ormai,
come tutte le mie cose più belle,
è fuggito via.
Ed io mi trovo ancora qui in riva al mare
senza sapere il perchè.
Portami via dove sei tu
non lasciarmi solo.
Distante dal mondo
senza ombra viva intorno e col tempo che vola,
la mia anima s'è perduta
volgendo anch'essa al tramonto.



PRIMO AMORE

Un'ondata improvvisa di luminosi ricordi
sommerge per un attimo i duri scogli della mia realtà
e la schiuma che ritorna al mare
lascia un immenso prato verde
ricamato morbidamente dalle esili mani della primavera.
E in quel giardino, d'incanto, sbocciarono fiori di mille colori
e ali dorate di farfalle.
Lì v'era un bimbo che inseguiva felice il volo d'un aquilone
ed una bambina che sfogliava dolcemente i petali d'una margherita.
Era bello correre insieme a lei mano nella mano
tra le spighe di grano più alte di noi
e l'azzurro del cielo che sembrava così vicino, non finire mai
saltellare a gara con i cerbiatti
e seduti in riva al ruscello
gettare ramoscelli sull'acqua per vederli galleggiare dolcemente
e all'imbrunire, sudati e sporchi di terra,
scappare sul colle più alto
ed osservare il volo libero di stormi di gabbiani su oceani limpidi
aspettare in silenzio l'arrivo dell'arcobaleno con i suoi mille colori.
E lì: "io ti voglio bene anche se non so baciare" le dissi
col cuore che batteva forte come un uragano,
lei sorrise, mi baciò la guancia
e sbocciava così il mio primo amore
mentre una cicogna volteggiava in festa per me.
Ed ora, proprio in quest'istante mentre ti bacio amore mio,
io rivivo l'emozione d'allora
la stessa gioia ti giuro, lo stesso candore,
e quanti ricordi ancora vorrei rivivere con te
non più da bambino ma da uomo ormai.
Quante piccole emozioni nascoste in fondo al mio cuore
vorrei regalarti!
quanti segreti avrei da svelarti!
ma tu, tu non capiresti mai
perchè non so capirmi neanch'io
e non so come mai sta con un ragazzo come me
che ha ancora quei prati vergini nell'anima
che resta sempre solo anche se tu sei qui vicino a me
pronta ad amarmi, che buffo!
Ti prego non dirmi che sono un bambino
anche se non so far l'amore
anche se il mio mondo è ingenuo.
Tu mi sorridi e sfiorandomi la mano mi dici:
"non esiste al mondo ragazzo migliore di te".
Amore mio,
io ti amo per non sentirmi solo,
per sorridere e volar via,
per vincere la paura che c'è in me,
per fermare la mia giovinezza che va via.
Amore mio,
è così naturale essere felici
come mai la gente non lo sa,
non mi crede!


IN SILENZIO

Io e te,
mano nella mano,
camminiamo verso il sole
guardandoci in silenzio.
Le nostre orme
sono raggi di luce,
nel loro chiarore, riflesso
osservo il tuo viso
dolcissimo
che m'incanta,
in silenzio.
Siamo solo noi due,
creati l'uno per l'altra,
rapiti da questo sole immenso.
Un amore senza fine,
grande più di noi,
ci trascina via lontano
e tu esisti ormai dentro di me
ti sento in ogni parte del corpo,
tu sei l'aria che sto respirando,
sei la mia stella che brilla nel cielo.
Vicinissimi,
avvolti dal calore,
noi ci amiamo
sfiorandoci in silenzio.
Siamo in viaggio da qui all'eternità,
eroi di un sogno in questo breve vivere,
non svegliamoci mai!
ed ora in quest'istante magico,
tu ed io siamo un solo essere
non so più dove finisci tu e comincio io,
dove si dilegua il sogno e appare la realtà.
Ora tutto acquista un senso
e finalmente scopriamo insieme
che c'è qualcosa di noi,
un motivo per vivere.
Non siamo più soli,
finchè mi starai vicina
saprai tutto di me,
avrai il meglio di me stesso
e tu con me sarai sincera.
Stringimi la mano più forte,
sei l'unico scudo tra me e il mondo,
ho bisogno di te per non morire.

PRIMAVERA

Petali di fiori,
ali di farfalle,
canti di uccelli,
profumi nell'aere.
Il sole che sorride,
il cielo che sta a guardare.


IL MARE E LA BAMBINA

L'inesorabile sbattere delle onde
graffia gli scogli
li scolpisce, li modella.
La bambina,
con la vestina gialla e il fiocco stretto in vita,
ha negli occhi l'immagine del sole
per l'ultima volta visto.
Guarda il mare,
vi proietta quell'immensa luce.
E' solo un attimo
e l'acqua la travolge.
E dopo è solo luce
luce che rischiara e scalda il mare
e la bambina è solo acqua.


IL SILENZIO NEL SILENZIO

Erba appena bagnata sulla livida terra,
odore di pioggia da poco caduta
trasporta nell'aria bollicine di sogni,
in questo autunno che scorre lento...
Silenti alberi ammutoliti e spogliati
attendono stanchi giovani foglie,
con la nuova stagione arriveranno
in questo autunno che respira lento...
Un colore giallognolo suggestivo e irreale
avvolge ogni cosa di magico incanto,
sfumature di anime invocano il sole
in questo autunno che sbadiglia lento...
Piante e animali stanno dormendo
la natura è un fantasma che si aggira ramingo,
persino le pietre chiudono gli occhi arrossati
in questo autunno che dorme lento...
Non si avvertono rumori, non si odono lamenti
non c'è più linfa, è sottratta ogni energia,
domina il nulla immobile e statico
in questo autunno che tace lento...
Una coltre di nebbia come una nuvola
disegna il paesaggio di malinconica assenza,
una sottile tristezza scende sul cuore
in questo autunno che muore lento...
E in questo bosco solitario e sperduto
dove anche il vento non ha la forza di soffiare,
io perdo me stesso ed i miei pensieri
e nel silenzio io rimango in silenzio.


BELLA MESSINA

Come chiave d'oro che apre al paradiso,
Messina spalanca la porta alla Sicilia perla incantevole.
Bella Messina
che si lascia corteggiare da due mari,
contemplata dall'alto dalle sue montagne,
sempre spettinata dal vento,
bagnata dal mare ed asciugata dal sole,
Messina presa per mano dalla Madonna.
Bella Messina
quando dondola dolcemente le navi del suo porto,
quando incoraggia e protegge il sudato lavoro dei suoi pescatori,
quando saluta piangendo ma aspetta con ansia
il ritorno d'un suo figliolo che s'allontana senza lavoro,
quando nelle sue ville accompagna il lento andare d'un vecchio,
guarda commossa gl'innamorati delle sue panchine,
gioca trasformata in bambina con i suoi piccoli.
Bella Messina
quando si tinge di giallorosso dietro la sua squadra,
quando si pavoneggia per accogliere i forestieri,
quando tutta parata si trucca con i colori della Vara,
divertente e scapestrata come il suo dialetto.
Messina lunga donna dagli esili fianchi
con gli occhi blu come il suo mare
ed i capelli d'oro come il sole delle sue spiagge,
baciata sulla superficie del mare da mille gabbiani,
che col suo stretto maliziosamente s'avvicina senza lasciarsi toccare,
Messina che all'alba apre gli occhi sul mare
e di notte s'addormenta sotto un lenzuolo di mille luci.
Messina solare dalle ali libere verso l'orizzonte
con gli occhi luminosi mai annebbiati,
sposa d'un clima ch'è armonia in ogni stagione,
Messina che con frutti e fiori profuma di primavera.
Bella Messina
defunta ma risorta dopo il 1908,
Messina che vuole andare avanti, che non vuol morire più
vestita ormai di abiti sempre più moderni.
Bella la mia Messina
è la mia terra, la mia città
qui sto bene, sono felice,
ogni sua strada, ogni sua via
è casa mia, il mio giardino.
In lei sono nato
ed in lei voglio morire.

LA SPOSA DEL MARE

Il suo corpo appartiene solo al mare
fedele sposa e amante del potente Nettuno.
Avanza elegante tra schiere di delfini
nel suo abito bianco,
spuma di cristallo
come velo d'argento
dal riflesso lunare.
Avanza la sposa sopra le onde,
cadono fiori dal cielo stellato
cielo che si confonde col mare,
brezze di vento
alitano accanto,
leggero un profumo di conchiglie
si diffonde sulle coste.
E' un rito la sua danza
sulle acque in controluce,
lontano si ode un canto.


AQUILA DALLE GRANDI ALI

Salti per il mondo,
e in cima
in un attimo ti ritrovi,
da quell'altezza
sei tu la padrona,
niente potrà più fermarti.
Aquila dalle grandi ali
ti stagli di profilo,
i tuoi occhi
puntano la preda.
Cosa ricordi di te stessa?
forse il fiore che ti generò,
il respiro del fuoco,
l'aria aperta.
A chi somiglia?
della natura sei complice
bocca bellissima.
Non avrò timori,
il sentiero è dritto
e la ghiaia è bianca.
L'erba che raccoglierai
sul ciglio ti basterà,
e gli anni futuri
ti vedranno fiera
in cima alla montagna.
Ed io saprò dove cercarti:
nel tuo nido.


LA FINE DELLA CICOGNA

Un serpente velenoso
s'insinua vischioso nel mio giardino d'infanzia,
due mani sporche di fango,
maliziosamente,
rubano al mio impubere corpo
l'innocenza.
Sui miei occhi appena aperti
calano inesorabili ombre
senza più luce.
I sorrisi ingenui delle fate
divengono
tentacoli della paura.
Muore sbocciando
quel fiore reciso
che non crescerà più.
Mi hanno ucciso la cicogna
e con lei anche Gesù Bambino.


IO L'HO VISTA

Io l'ho vista
quand'ero ancora adolescente
e mi sentivo solo,
in quel freddo pomeriggio d'inverno
nel silenzio
in quella grotta buia coperta da fronde.
L'ho vista
nella sua nudità d'angelo
librarsi in volo con le sue ali dorate,
mi ha parlato
con la sua voce dolce e suadente.
L'ho vista, lo giuro!
anche se nessuno mi vuol credere,
mi ha detto di non svelare il suo segreto
che da allora è anche il mio.
Nella notte delle stelle cadenti
sono tornato nel punto dove mi è apparsa
ma non ho veduto più nulla
silenzio assoluto anche del vento,
ma una luce brillante si è accesa
subito dopo che sono andato via.


L'ANGELO NERO

L 'angelo nero è tornato
a bussare alla mia porta.
E' entrato
senza che me ne accorgessi.
Nel silenzio assoluto
dei suoi passi inesistenti,
mi avvolge nel suo manto
fatto di fumo e di tenebre.
Muta creatura
della notte più buia,
mi hai preso
senza che un lamento
venisse fuori dalle mie labbra gelide,
bianche come la cera.
Ora sono anch'io una creatura della notte,
una sorta di vampiro
assetato di via, assuefatto di morte,
faccio parte del tuo mondo allucinante.
Voglio solo fuggire via nell'oscurità,
spiegare le mie ali di pipistrello
e volare lontano
nella notte che adesso sento d'amare.
Fuori il fiume sta scorrendo,
dentro il fuoco non si spegne
mai un momento,
ed io come ti sento, io ti sento!
E tu angelo nero,
ormai vivi nell'oscurità della mia anima
come una candela accesa
che va spegnendosi lentamente
ma che non si consuma.

MEMENTO
(Dalla lirica omonima di I.U. Tarchetti)

Quando bacio le tue labbra profumate,
cara e dolce fanciulla,
non posso dimenticare
che un bianco teschio vi è nascosto sotto.
Quando stringo a me il tuo corpo sensuale,
cara e dolce fanciulla,
non posso proprio dimenticare
che hai sotto uno scheletro nascosto.
Quando faccio l'amore con te,
cara e dolce fanciulla,
mi è impossibile dimenticare che sotto la tua pelle
vi è un ammasso di sangue, vene e organi schifosi.
E assorto in questa orrenda visione,
dovunque ti tocchi, ti baci o posi le mie mani
sento sporgere le ossa fredde d'un morto.


IL TUO ANGELO BAMBINO

In segreto,
un amore
ti dorme accanto,
muto ed invisibile,
ha soltanto occhi per guardarti
e mani che non possono stringerti.
Della sua malinconia
non ti accorgi,
quando lo guardi
e non lo vedi,
quando lo accarezzi
e non lo senti.
Come un fantasmino
si aggira per la stanza,
urla a volte
per destarti dal sonno
ma invano
e poi di nuovo tace
vinto dalla tua indifferenza
più solo e più piccolo di prima.


RICORDO D'UNA RAGAZZA SCOMPARSA

Le serate passate sulla nostra scogliera,
il bacio lì in riva al mare
col tramonto che ascoltava le nostre anime
mentre il mare suonava la nostra canzone.
Tanti ricordi, tanti momenti felici, tanto amore.
E' questo che vorrei gridare in silenzio
ma a che serve ora che non ci sei più?
La tua vita è stata troppo breve
come il nostro amore.
Forse il tuo compito
era farmi provare un sentimento nuovo per me: l'amore
per poi scomparire come un angelo.
Sei salita al cielo
ed ogni notte piangendo
cerco di vederti tra le stelle.

DOLCISSIMA STELLINA

Dolcissima Stellina,
timida come un pallido sole dietro le nuvole,
tenera come un piccolo usignolo addormentato sul nido,
dal sorriso luminoso e fresco come stilla di rugiada
tu sei per me il sogno d'una notte incantata,
l'effimera illusione d'un amore irrealizzabile.
Sei in questo mio vivere terribilmente oscuro
come una luce fioca
che da lontano cresce...cresce...fino ad abbagliarmi l'anima
col tuo modo di muoverti sublime come ali di cigno
e la tua voce melodiosa come cori di augelli.
Lacrime lucenti di gioia
brillano adesso nei miei occhi.
In un attimo
tu hai riempito di bello il mio cuore,
dipinto di sogno la realtà
ed io non vorrei mai più svegliarmi
da questo momento magico.
Sembra quasi d'averti già conosciuta
tanto tempo fa in qualche sogno lontano chissà dove!
e se guardo attentamente nel fondo dei tuoi occhi
scopro in essi l'infinito vibrare
e tu ed io uniti che voliamo via sempre più su senza limiti
dileguandoci come due gabbiani liberi verso l'orizzonte.
Restano ammutolite nel mio silenzio magico
mille parole, mille sensazioni che sento ma non riesco ad esprimerti.
Non so come spiegartelo
ma avverto dentro, qualcosa d'indefinibile mai provata prima meravigliosamente reale al tempo stesso:
un bene prezioso e profondo sommerso in me stesso
come il rosso corallo negli abissi del mare.
Da una vita sono in cerca di te
ma tu sei più di quanto aspettassi.
Dolcissima Stellina,
abbi cura di te!
ti auguro di non cambiare
resta quel germoglio che sei adesso.
Non gettare al vento il fiore della tua giovinezza,
non smarrire col tempo la purezza dei tuoi sguardi,
l'armonia d'ogni tuo gesto
perchè solo tu riesci a sorridermi con gli occhi
hai in te qualcosa in più che appartiene solo agli angeli:
che ne sarà mai del tuo viso innocente e pulito
quando, domani, cadranno le lacrime degli anni?
e quel giorno, ora tanto lontano, ti ricorderai di me?
Addio mia dolcissima Stellina!
avrei voluto darti molto di più
tornando adolescente insieme con te nel tuo mondo
ma sono dai tuoi anni
ormai disperatamente lontano.
Ti lascio in questa poesia
il mio ricordo di ragazzo solo come te
ed ogni volta che la leggerai, d'incanto
non esisteranno più barriere nè distanze tra noi due,
io, di colpo, rinascerò in te
e tu, specchiata nella mia anima
sarai qui vicino a me.



A TE MARIETTA (1855-1872)

A te Marietta!
che sei stata la gioa, l'amore di qualcuno.
A te Marietta!
che non ti ho vista mai.
A te che t'immagino come un fiore
che sboccia, fiorisce e muore senza dolore:
chi potrà mai piangere o lodare
la tua cruda e gelida pietra
che forte ed imperterrita
sembra sfidare la collera del tempo?
A te Marietta!
che ti penso sempre
come una dolce ragazza vestita di bianco
che con il bruno dei tuoi capelli
formi un vistoso e sublime color di primavera,
a te che guardando la tua tomba
mi s'incenerisce il cuore.
A te Marietta!
che nessuno un volto ti sa dare
e che con insistenza la tua immagine m'immerge
nel lontano passato della tua vita.
Non so chi tu sia stata
nè saprò mai il motivo della morte
che presto ti colpì
ma so con certezza che questa è la tua pietra
e che in essa il tuo corpo giace.
A te Marietta!
scrivo queste righe
per aggrapparmi all'illusione di un lontano ricordo
che mai ci fu.


"Dedicata a colei che brevemente fu
e che mai in vita conobbi."





OSSESSIONE PER UNA NINFETTA
(Dal libro Lolita di V. Nabokov)

Spiccava col suo giovane corpo e l'aria da bambina tra la gente ignara
quel piccolo micidiale demonietto,
inconsapevole anche lei del proprio fantastico potere.
Mi guardò col suo visino indecifrabile di ragazzina tredicenne
come se mi avesse letto il desiderio negli occhi
fino ad intuirne la profondità
e nel preciso momento in cui i nostri occhi s'incrociarono,
tra di noi si stabilì subito un'intesa
capace di annullare in quell'attimo qualunque barriera
ed io non avrei potuto abbassare gli occhi
neanche se fosse stata in gioco la mia vita.
La sfiorai ma senza osare toccarla,
respirai intensamente quella sua delicata fragranza
che sapeva di borotalco
e da quel punto così vicino eppure disperatamente lontano
ebbi per la prima volta la consapevolezza,
chiara come quella di dover morire,
di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare
e di voler essere il primo ad assaporare quel piacere proibito
che soltanto la mia giovanissima dea dell'amore
avrebbe saputo offrirmi
in un paradiso illuminato dai bagliori dell'inferno.
Un uomo normale,
forse per vergogna o sensi di colpa,
scaccerebbe via dalla propria mente simili pensieri.
Bisogna essere artisti,
eterni bambini sempre in volo senza logica nè equilibrio
folli di malinconia e di disperazione
di solitudine e di tenerezza
per lasciarsi totalmente trasportare e tormentare
dalla magica ossessione per quella ninfetta.



FIGLIA DEL VENTO

Lei è nata sulle rive del Sindh,
aveva lunghi capelli neri,
sua madre la lavò nel fiume
suo padre le cantò una canzone tribale.
E' nata mentre arrivava l'inverno,
le capanne erano fredde.
Crescendo ha teso la mano
la sua voce voleva parlare
ma la gente volgeva lo sguardo altrove.
Ha camminato a piedi scalzi
e ballato sotto la luce del sole
mentre i violini sembravano piangere in musica
e i vecchi del campo narravano misteriose leggende.
L'hanno vista fare l'amore sulla terra nuda
parlare agli animali
sfogliare i petali d'un fiore
giocare prendendo per mano i bambini del campo.
Lei leggeva il destino
vedeva l'anima riflessa negli occhi
poi in silenzio
riprendeva il suo cammino.
E' una Rom figlia del vento
la sua strada è lunga e faticosa
ma è libera e felice di essere quel che è:
la vita è andare verso dove non sai.


ERA UN GIOCO

Le rincorse sui prati
quell'acchiapparci
per finire lottando fra l'erba
...era un gioco.
Era un gioco
il mio corpo sul tuo
e trattenerti vinta per terra,
posarti la testa sul seno
aspettando che il respiro
tornasse leggero
...era un gioco.
Era un gioco
la prigionia contro i sassi
del muretto tra i rovi,
il tuo viso offerto nel sole
la dolce schermaglia dei fianchi
...era un gioco.
Ma quel gesto in più
la mia incontrollata reazione,
la follia che ci prese
e che ci sconvolse la vita,
era un gioco dal quale
non abbiamo più fatto ritorno.

NOSTALGIA

Le inquietudini del mio primo bacio
e poi le affascinanti scoperte intime
i primi turbamenti
quei peccati d'una età che non torna più,
scomparsa per sempre.
E tu sorellina timida timida
ed io fratellino impacciato e buffo,
tra sguardi e silenzi
ci spiavamo dentro l'anima
imparavamo ad amare.
Provo con la fantasia a tornare bambino
insieme con te nella poesia di quel nostro magico mondo.
Cerco invano di ricreare quegl'innocenti momenti intensi
mi ritrovo il fantasma d'un uomo già inesorabilmente invecchiato.
Quelle due giovani creature
ora son come cristalli di ghiaccio d'un viso d'inverno.
Quell'antica primavera
è ormai neve e gelo.



CREATURE SAFFICHE

Svelatemi
o Numi del cielo
o amabile Venere
o chiunque abbia creato l'Eros,
svelatemi vi scongiuro
l'arcano mistero di costoro:
son giovanissime dee puttane
o dolci figlie di Saffo?
Ninfette in amore,
amabili creature saffiche
con i loro giovani corpi nudi
attorcigliati e avvinghiati uno sull'altro
fino a formarne uno solo.
Anima nell'anima,
respiro nel respiro,
fiamme di paradiso.
Acerbi potentissimi sensi
scambiatevi lancinanti effusioni,
esplodete di malizia e innocenza.
Brividi, sussulti e fremiti
son lugubri rintocchi di messa funebre,
orgasmi, orgasmi e orgasmi
rosari sussurrati nel silenzio della chiesa.
Grazie potente Zeus!
Grazie divinità tutte dell'Olimpo!
per avermi donato occhi
che possono ammirare
così celestiale visione.
Perdonami Dio della bontà e della purezza!
ma io non so rinunciare
alla tentazione di quei corpi.


MADAME CLELIA

Un'emozione forte
si fa strada nei miei pensieri,
lenta scende come un'ombra
nella mia realtà ormai stanca
e tra la fantasia e l'età
mi trascina via con sè
in un tempo ormai lontano.
Mi rivedo di colpo lì
a spiarti dietro la finestra
di quella tua tenebrosa casa antica.
Sui miei undici anni appena compiuti
cadeva già il primo velo di follia,
e che sussulti, che tremiti segreti
in quelle mie inquiete notti di fanciullo
quando impaurito e rannicchiato
mi nascondevo sotto le coperte,
la mia prima masturbazione
la conobbi proprio allora
e fu per te.
Madame Clelia!
eri grande, troppo grande
forse vecchia per i miei occhi e per il mio corpo.
Avevi perso il marito,
ti avevano abbandonato i figli,
io come un giocattolo, un barboncino
ero tutto quello che ti rimaneva
nella tua vita mai vissuta
sempre attesa mai avverata.
Ancor adesso,
a distanza di tanti anni,
non so cosa volessi tu da me
nè cosa avrei potuto darti io,
ma ti giuro Madame Clelia
tu sei stata per me una regina
ti vedevo danzare nei miei sogni di bambino.
Mi chiedo come mai
così bella dentro
nessuno all'infuori di me
ti aveva vista mai.



NICO

Nico!
Ti ricordo ancora
avevi dodici anni, la mia stessa età
solo qualche giorno in meno.
Nico!
Sei nella memoria coi tuoi occhi scuri
una bocca grande ma con pochi denti
ti facevo il verso
non te la prendevi.
Nico!
Eri sempre con le brache corte
e le gambe viola
per il grande freddo.
Nico!
Ma com'eri buffo
con quel cappellino con il paraorecchie
una grossa sciarpa fatta da tua mamma
come ci tenevi.
Nico!
Il compito in classe
lo copiavi sempre da me
eri furbo
non so come facevi.
Nico!
Insieme sulle piante
a buttar giù palle di neve
alle barbagianne, le ragazzine con gli occhiali
quelle proprio racchie.
Nico!
Non ti ricordi le mele
rubate insieme e mangiate di nascosto
in quel mercato rionale?
E le domeniche d'agosto?
correvamo per le strade deserte
c'eravamo solo noi
chissà cosa volevamo dalla nostra vita!
Nico!
Eri il mio migliore amico
un giorno mi dicesti:
"se fossi nato femmina ti amerei".
Quel giorno al doposcuola
ci presero un pò in giro
avevano scoperto
i nostri giochi strani.
Non mi vergognavo
di volerti bene,
di prenderti per mano,
di regalarti il mio affetto,
quello che riuscivo a darti,
quello che potevo darti.
Nico!
Ma tu adesso cosa fai?
chissà se ti sei sposato,
se hai dei figli,
se pensi ancora a noi.
Com'era bello uscire da scuola!
e col sole o con la neve
tornare a casa
insieme.
Nico!



TRISTEZZA

Tristezza di cose perdute
di voci, di grida, d'amore
è struggente la pena che sento
come una lama mi trafigge il cuore.
Addio nidiata di bimbi!
è tanto quel che mi rimane di voi
siete riusciti a far sparire il dolore
per sempre compagno di vita.
Sorridevo felice all'innocenza
di nascosto, nel silenzio, tra le ombre
in segreto e in perfetta armonia
entravate uno dopo l'altro in me.
M'illudo di avervi vicino
vedo i vostri corpi e li tocco, li sento
immagino che siate con me
nel pensiero più dolce ch'esista.
Ripiomba di colpo ogni cosa
in grembo all'eterno destino,
i vostri visi risplendono come dolci memorie
e poi muoiono con un tremulo brillio.


IL CLOWN

Se in questa vita proprio devo fingere
voglio essere un clown,
un trasformista multicolore
che diverte il mondo scherzando di sè.
Voglio essere l'arcano numero zero,
l'amico dei bambini,
il nano di corte, il giullare, il folletto.
Voglio essere il folle saltimbanco
che entra in scena
che rompe gli schemi
che fa ridere i cuori,
che sa indossare sulla guancia dipinta
una lacrima vera camuffata per finta.
Sarò triste come Pierrot
o forse allegro come Arlecchino,
non so neanch'io quello che diventerò.


ACROBATI

Emozioni
sul trapezio della vita,
equilibri instabili
di cuori in bilico,
questo
è il nostro destino: essere acrobati
rappresentare ogni giorno noi stessi,
ora guitti,
ora attori dai mille volti,
capaci sempre di carpire
l'ultimo applauso,
sempre pronti
a giocare con il fato.
Nella notte
offriremo lo spettacolo più bello,
saliremo
sul ciglio della luna,
saremo
giocolieri delle stelle,
cammineremo
in punta di piedi
nei sogni dei bambini
e strapperemo loro
lo stupore più innocente,
salteremo
di cuore in cuore.
Questa
è la nostra forza,
questa
è la nostra scelta:
essere equilibristi di noi stessi.

LO STRAZIO D'ESISTERE

Urlo di masse
voci, passi, gesti
tra pietà curiosa e fanatismo,
irrazionale catena di incubi e fobie
ai margini dell'ossessione.
La personalità umana si lacera
il senso dell'alienazione incombe
la coscienza si smarrisce.
Spinto da una sofferenza solitaria e indecifrabile
contagiato dalla multanime esistenza
affogo lentamente nel caos
e non ho scampo
se non nella perfetta solitudine.


LA MIA MENTE

Silenzi e vuoti intorno a me
quiete assoluta nella mia stanza
sguardo assente, occhi chiusi
la mia mente mi porta lontano fuori da qui
mi trascina via con sè e nessuno se ne accorge,
prende il largo sulle acque,
attraversa un fiume tranquillo
che cancella i ricordi
e li fa scivolare via.
La mia mente
è volo di idee
ragnatele di ragionamenti
archivio di esperienze rimosse
cassetti colmi di dubbi incessanti.
La mia mente
è follia pura
immaturità e saggezza insieme,
è un gigantesco pallone
che vaga rimbalzando continuamente
da un soffice sogno all'altro.
La mia mente
è finto silenzio
fantasie strane
vertigini e vortici di pensieri
spinta per vivere.
Crea una tempesta
non dorme la notte
incubi che si accavallano
sogni che nascono e rimangono sospesi
paure e solitudini senza fine.
La mia mente
è invasa di ricordi che si susseguono
notizie divorate
date, sentenze, nomi, schede ormai ingiallite
profumi di opere buone
domande senza risposte
amori cancellati e poi riscritti
sì che diventano no.
La mia mente
è un insieme di cose da dimenticare
una cantina di occasioni perdute
di progetti mai portati a termine
di ricordi nostalgici.
La mia mente
silenziosa corre, vola, sfugge
anela, brama di sapere.
Va via col vento, più su delle nuvole
sopra gli oceani
sorvola spazi infiniti
raggiunge nuovi orizzonti.
La mia mente
mi convince
ha sempre la meglio
detta le sue leggi
ed io non posso sfuggirle,
la seguirò perchè lei vuole così.
La mia mente
mi fa impazzire
mi fa venir voglia di scoppiare
mi lascia i segni di chi ha vissuto un'eternità.
Uccidimi il cuore!
la mia mente mi resterà ancora intatta.
Legami con una catena fortissima!
lei mi slegherà,
forse neanche la morte fisica
potrà riuscire a fermarla.
Ti prego mente mia
portami con te lontanissimo
nei grandi campi di neve dove il sole non c'è
nei deserti sabbiosi senza confini
nelle praterie immense
nei mari in tempesta
nelle cime vertiginosamente alte
nelle strade vuote senza fine
che portano al nirvana e all'estasi.
Portami o mente mia
attraverso paesaggi sfocati e laghi annebbiati,
le mie vene saranno fiumi tra le rocce
le mie mani pallidi monti nella notte
il mio sangue torrente rosso più del fuoco.
Solo con te sulla scia delle ninfe
tra cascate argentate, ghiacciai sterminati
i miei pensieri frustati dal vento
scatenati e prendi,
prendi tutto di me!

STORIA D'UN VECCHIO EREMITA

Vivo quassù tra le montagne
rifugiandomi nel mio nido silenzioso
in un lungo e solitario esilio.
Ho abbandonato il mondo col suo grigiore
per osservare felice i colori dell'arcobaleno
ed ogni volta scoppio a piangere di gioia
mentre la mia anima si purifica nella luce del sole.
Non ho incubi che mi svegliano di soprassalto
non vedo più quei mille volti della gente pronti a sommergermi,
è lo sguardo magico della natura che m'incanta
e mi protegge nel buio
come una madre schiude le ali sul suo piccolo.
La scala dei miei giorni
di gradino in gradino sta salendo sin lassù,
per questo veglio paziente ogni alba che nasce
così giorno dopo giorno m'avvicino al cielo
e non ho paura di volare via nell'ora del tramonto,
so che rinascerò in primavera
per non essere mai più solo,
la morte mi aprirà le porte alla vita eterna
e gli occhi della natura
che sono stati la luce della mia terrena esistenza,
diverranno gli occhi di Dio lassù.
Attendo la pace della sera per addormentarmi in un lungo sonno,
stelle d'argento e cori di uccelli
porteranno lontano oltre le montagne l'eco della mia solitudine
ed i miei sogni fragili saranno foglie verdi d'un albero solitario
che la collera del vento non potrà mai spazzare.
Un freddo e misterioso inverno
busserai alla mia porta frustata solo dal vento
e addentrandoti nel mio nido
troverai quel panno che mi asciugava il sudore
il bastone che aggrappava la mia fatica
una candela che non si consuma.
E quando sarai al sicuro
rivivrai i ricordi di quello che sono stato
ammirerai la statua di quello che sono adesso.
In un angolo buio
impolverato da tele
scoprirai il mio diario segreto,
frammenti d'una vita mai vissuta
povera fuori, ricca dentro.
Non bruciarlo ma fanne tesoro!
è la memoria che infrange i secoli
e vince il silenzio dell'universo,
il buio della morte.


IL CANTICO DI FRATE SOLE
(Dall'opera omonima di S. Francesco d'Assisi)

Benedetto tu sia, mio Signore!
con tutte le tue creature
specialmente per fratello sole
che fa diventare giorno
e illumina ogni cosa intorno
ovunque ci sia vita
con grande splendore,
ed è bello, radiante.
Benedetto tu sia, mio Signore!
per sorella luna
che bianchissima non dorme mai
per vegliare la notte,
e per le sorelle stelle
che hai creato in cielo
chiare, preziose e belle.
Benedetto tu sia, mio Signore!
per la sorella acqua
che è molto utile
è preziosa, è casta.
Benedetto tu sia, mio Signore!
per fratello fuoco
che rischiara la notte
e trasmette il suo calore,
ed è forte, è vivo.
E per fratello vento
che muove l'aria, le nuvole
rigenerando con la pioggia tutte le creature.
Benedetto tu sia, mio Signore!
per la nostra madre terra
che ci sostenta stringendoci al suo seno
e ci offre frutti, fiori colorati, erbe.
Benedetto tu sia, mio Signore!
per i miei fratelli che sanno perdonare
aiutali nelle loro tribolazioni terrene,
hanno bisogno della tua presenza
nella loro vita.
Beati quei fratelli che difenderanno la pace!
saranno da te premiati.
Benedetto tu sia, mio Signore!
per la nostra morte fisica
dalla quale nessuno di noi può scappare
e guai a coloro che morranno nel peccato,
beati invece quelli che su questa terra
avranno fatto la tua volontà.
Laudate e benedite tutti il mio Signore!
e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltà.


L'ARMONIA DEL CREATO

Da ogni notte buia
rinasce sempre il sole
così come dal bruco
fuoriesce ogni volta una crisalide.
E fra una stella lassù
ed una lucciola quaggiù
nessuna distanza, la stessa luce.
Tra Dio e l'ultimo insetto creato
nessuna differenza,
la stessa perfezione e l'identico amore.
Ogni cuore che palpita,
anche il più piccolo che esista nell'universo,
è un battito di vita e d'amore.

NULLA E' LONTANO

Grandezza e malinconia interiore
e povertà del mondo presente
ma la trasposizione mia
muta i termini del dissidio
ed è il bisogno di sognare
che rende grande l'opaco atomo terreno
illuminandolo di altre verità.
La fantasia ora avverte nel mondo
più segreti e profondi significati,
dà immagine all'eco
si spande in altri mondi
si dissolve nell'immensità.
Ormai nulla è lontano dal mio spirito.

IN SIMBIOSI CON L'UNIVERSO

E' solo mio questo improvviso aprirmi
e rivedere in un attimo tutta la mia vita
e poi simultaneamente
allargare le braccia all'universo che mi circonda
e respirare a pieni polmoni
come volessi trasportarlo in me
per sentirmi parte di esso.
E poi ancora rivedere con gli occhi della memoria,
lontanissimo come da un cannocchiale rovesciato,
me stesso bambino
e paragonarlo alla luna
distante anch'essa mille anni luce da me.
E continuare a rivivere nei ricordi
la spensieratezza della giovinezza
e nello stesso istante
dirigere lo sguardo verso l'azzurro del cielo,
ammirare spazi infiniti
nuvole bianchissime come zucchero filato.
Ridiscendere poi negli anfratti della mia memoria
e riscoprire la ragazza
che ho baciato e amato per la prima volta,
e confrontare la luce limpida dei suoi occhi
con quella delle stelle
o semplicemente della stella cometa.
Ricordare infine i dolci versi
scritti in tenerissima età
nella mia prima poesia,
immaginando di trovarmi
tra fiorellini di campo di vario colore
solleticati dolcemente da un leggero venticello,
mentre uccellini nel nido assieme alla loro madre
e tanti piccoli animaletti festanti
tutti insieme,
cantano la loro canzone alla primavera.
Capisco proprio in questi dolci momenti
di non essere solo
malgrado il tempo che passa
malgrado non abbia una compagna.
Intorno a me
vedo tutto un mondo magico
che pullula d'amore.
C'è tanta musica nell'aria che respiro
ed ora finalmente anch'io posso sentirla
e lasciarla entrare nel mio cuore.
Sono in simbiosi con l'universo.


www.claudiocisco.blog.tiscali.it
gioiaedolore
00mercoledì 29 aprile 2009 17:53
complimenti...
[SM=g8916] di tutto cio' [SM=g10965]

con calma et piu' (tempo)andro' a fondo in (lettura) [SM=g11112] su ogni ''tua'' singola poesia [SM=g11181]


ciao [SM=g9962]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:58.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com