Viaggio verso Titano: «Tutto sotto controllo»

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m.harlock
00mercoledì 29 dicembre 2004 12:04

E' avvenuto secondo i piani il distacco dalla sonda madre Cassini.

La navicella europea Huygens procede da sola
verso l'atmosfera della più grande luna di Saturno




La separazione dalla sonda madre Cassini in un'elaborazione grafica (Afp)


WASHINGTON - Il volo verso Titano procede secondo i piani: la sonda europea Huygens si è distaccata con successo dalla sonda-madre Cassini. Il 14 gennaio la sonda attraverserà l'atmosfera della più grande luna di Saturno, Titano, per raccogliere dati su un ambiente che, secondo gli scienziati, potrebbe somigliare molto da vicino a quello esistente sulla Terra nell'epoca in cui sono comparse le prime forme di vita. Secondo gli esperti della Nasa, infatti, Titano è il solo satellite del sistema solare ad avere un'atmosfera (un volta e mezzo più densa di quella terrestre) ed è ricco di materiale organico. La sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), costata 2.705 milioni di euro, è nata dalla collaborazione fra NASA, ESA e Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

«TUTTO SOTTO CONTROLLO» - Tutte le operazioni si sono svolte regolarmente. «Tutto è sotto controllo», ha informato l'ESA, e il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena ha cominciato ad acquisire i primi dati. Adesso Huygens è muta e i suoi strumenti resteranno silenziosi per tutti i 20 giorni necessari per avvicinarsi a Titano. Si accenderanno qualche ora prima che, il prossimo 14 gennaio, la sonda cominci la sua discesa attraverso l'atmosfera densissima di Titano.
IN VIAGGIO DA SETTE ANNI: 3,2 MILIARDI DI KM - Per sette anni Huygens ha viaggiato ancorata a Cassini: lanciate il 15 ottobre 1997, le due sonde hanno percorso insieme 3,2 miliardi di chilometri passando vicino a Venere, Terra e Giove per sfruttare il cosiddetto effetto-fionda che gli ha permesso di avere la spinta necessaria per raggiungere Saturno.


Fonte
m.harlock
00mercoledì 29 dicembre 2004 12:11
Individuate 12 nuove lune di Saturno



Sono 30 in totale i corpi che ruotano attorno al pianeta
e non 18 come si era sempre pensato.


ROMA - La scoperta, destinata a cambiare i manuali di astronomia,

Uno delle nuove lune scoperte attorno a Saturno
ora è ufficiale : il pianeta Saturno ha dodici lune in più . I nuovi satelliti si vanno ad aggiungere ai 18 già conosciuti. Così, con 30 corpi che gli ruotano attorno, il «signore degli anelli» è il pianeta col maggior numero di satelliti nel sistema solare. Sorpassa anche Giove, attorno al quale girano 28 lune.

FRAMMENTI DI TRE GRANDI LUNE - La nuova dozzina è stata avvistata da un team internazionale di astronomi guidato da Brett Gladman dell'Osservatorio della Costa Azzurra, a Nizza.
Dalle osservazioni emerge che 11 dei nuovi arrivati erano in realtà frammenti di tre grandi lune (viaggiano, infatti, divisi in tre gruppi ben distinti) che si sono disintegrate per uno scontro cosmico, forse con una cometa. Adesso hanno le dimensioni di pochi chilometri (dai 5 ai 40) e si muovono su orbite inclinate e irregolari a una distanza fra i 15 e i 23 milioni di chilometri dal pianeta.
Uno dei tre gruppi di nuovi satelliti, contiene anche la già conosciuta Febe (Paura); nel 2004 le passerà vicino la sonda Cassini che, così, potrà dirci qualcosa in più sull'origine della «corte» di Saturno. Se, infatti, sulla superficie di Febe apparissero crateri, sarebbe una testimonianza in più che alcune lune di Saturno si sono frammentate a causa di scontri con altri corpi.

CORPI VAGANTI ATTRATTI DA SATURNO - L'irregolarità dei movimenti dei satelliti ora scoperti fa pensare che fossero in origine

Un'immagine di Saturno
corpi «vaganti» nello spazio . Saturno, secondo i ricercatori, li avrebbe attratti con la sua forza di attrazione gravitazionale. Come questo sia avvenuto, in dettaglio, rimane ancora poco chiaro. Un corpo, prima di essere «catturato» dalla gravità di un altro, deve essere prima rallentato. Secondo Gladman, quelle che sarebbero diventate le lune di Saturno sarebbero state rallentate dallo scontro con la nuvola di gas che circondava il giovane pianeta. Tutto questo quattro miliardi e mezzo di anni fa. Ma altre possibilità non sono escluse.

LA CACCIA A NUOVE LUNE RESTA APERTA - La «caccia» è ancora aperta. «Ci sono ancora dozzine di satelliti con orbite irregolari attorno a Saturno. Attendono solo di essere scoperti» , assicurano gli astronomi. Tutte le lune di Saturno conosciute finora hanno nomi tratti dalla mitologia greco-romana. Gli antichi libri dovranno essere ora rispolverati per cercare un nome anche ai dodici nuovi arrivati, battezzati per il momento con poco poetiche sigle composte da numeri e lettere.


Fonte

m.harlock
00lunedì 24 gennaio 2005 00:55
Titano: confermata presenza di fiumi di metano

Lo si deduce dalle tracce di suolo «umido» e di erosione osservate alla base di alcune strutture simili a rocce.

PARIGI - Su Titano ci sono fiumi di metano liquido, ma non nella zona in cui è atterrata la sonda Huygens. Lo ha detto Martin Tomasko, dell'università dell'Arizona e responsabile del Disr (Descent Imager and Spectral Radiometer), lo strumento che ha preso le immagini della superficie del principale satellite di Saturno durante la discesa. La presenza di metano liquido si deduce dal fatto che nella zona di atterraggio della sonda ci sono evidenze di un suolo «umido» e dalle tracce di erosione osservate alla base di alcune strutture simili a rocce, ha detto Tomasko.

Se molti dati analizzati suggeriscono la presenza di metano allo stato liquido su Titano, non ci sono comunque ancora immagini che ne diano una testimonianza diretta. La sonda Cassini, che orbita intorno a Saturno e ai suoi satelliti, potrà raccogliere in futuro dati utili. Huygens comunque è atterrata in un punto in cui la superficie è «soffice». Dai dati dello strumento italiano Hasi (Huygens Atmospheric Structure Instrument) risulta infatti che la sonda è atterrata su una sorta di sabbia della consistenza del ghiaccio triturato, sprofondando per 15-20 centimetri entro la superficie, ha detto il responsabile dello strumento, Marcello Fulchignoni.

PIOGGIA FLUIDA E SCURA - Dai dati ottenuti si ricava inoltre l'evidenza di una pioggia fluida e scura di molecole organiche, ha detto ancora Tomasko.
Secondo Jean-Pierre Lebreton, responsabile della missione Huygens, il metano liquido ha svolto e svolge attualmente su Titano la stessa funzione dell'acqua sulla Terra:erode e modella il paesaggio. Quindi ci sono delta, laghi, mari di metano, pietre (forse idrocarburi ghiacciati), laghi prosciugati di metano allo stato liquido vista la bassa temperatura (-180 °C) e l'alta pressione. Il fondo dei canali asciutti sembrano ricoperti da una pellicola scura di molecole organiche addensate e cadute dall'atmosfera. «Il posto dove è arrivato Huygens sembra l'Arizona, con letti prosciugati o dove piove solo alcuni giorni all'anno», ha raccontano Tomasko.
«Ci deve essere una fonte interna a Titano che produce metano, che viene continuamente rinnovato, se no sarebbe già sparito nello spazio», ha detto Toby Owen, dell'Istituto di astronomia di Honolulu, incaricato dello studio dell'atmosfera di Titano.


Fonte Corriere.it


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