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gioiaedolore
00domenica 30 dicembre 2007 04:46






IL DNA incastra serial killer americano di colore
Per i suoi crimini era finito per errore in cella un innocente da 11 anni



LOS ANGELES - È iniziato il processo a Chester D.Turner (nella foto), un 39enne americano accusato di essere il serial killer responsabile della morte di 11 donne dell'area metropolitana losangelina. A incastrarlo è stato il test del DNA effettuato sui resti organici trovati sui corpi delle vittime.

Il sospetto omicida seriale, un uomo di oltre un metro e 80 per 110 chili di peso, avrebbe ucciso le sue vittime, quasi tutte prostitute, sfigurandole e strangolandole con dei cavi elettrici. Turner si è dichiarato innocente, sostenendo di essere "solo" il pusher delle prostitute uccise, che spesso lo pagavano in natura per la sua merce.

Inizialmente la responsabilità dei delitti era stata attribuita a David Allen Jones, un uomo affetto da ritardi mentali che è stato scarcerato nel 2004, dopo 11 anni di carcere ingiustificato. Gli omicidi sono stati commessi a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, periodo in cui la polizia, brancolando nel buio, aveva arrestato D.A. Jones, un soggetto con QI pari a 60. L'uomo, scagionato dai test del Dna, dopo la scarcerazione è stato risarcito con 720mila dollari che dovrebbero compensare 11 anni di vita passati senza motivo dietro le sbarre.

Ora la pubblica accusa per voce del vice procuratore distrettuale Bobby Grace dichiara: "Queste sono le vittime di un serial killer e oggi possiamo dire che il suo nome è Chester Turner".







Notizia pubblicata il 05/04/2007
Da: Giuseppe Pastore


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