Brutti sogni.

Animus entra nella Taverna del Nido dell'Aquila, ha indosso la sua tunica che si vede attraverso gli anelli della cotta di maglia e le poche parti scoperte che la sua armatura lascia, con se, porta un libro.

"Oste, vorrei del latte caldo."

Dice, sedendosi al bancone ed aprendo il suo libro.

*Entra in taverna con aria molto rilassata e usando la sua lancia come bastone*

Salve oste, una birra per favore!

Oh, salve anche a te giovane Anymus! Che stai a leggere a quest'ora?

"Olimpia"

Dice piacevolmente sorpreso girandosi verso di lei

"E' il mio diario, mi era venuta voglia di rileggere vecchie storie. Tu come mai qua? Ti hanno dato la sera libera?"

Dicendo questo richiude il libro visibilmente molto vecchio, dal quale esce un pò di polvere.

*Si avvicina al ragazzo dandogli una pacca sulla spalla*

Beh, dopo un intera giornata passata ad allenarmi un po' di riposo ci può anche stare.

*Prende la sua birra e si siede accanto ad Anymus*

Su su, raccontami un po' di queste vecchie storie, tanto la notte è ancora giovane.

*Esce fuori dalla sua borsa un erbapipa e la accende*

*dal fondo della sala, si scorge la figura di Azrael, in armatura completa e lucente, che sorseggia del latte. Appena sente la frase "Giovane Animus", Sgrana gli occhi, scoppia a ridere e osserva da dove proviene quel suono.*

Si lascia sfuggire un sorriso riconoscendo la risata di Azrael.

"Potrei raccontarti della volta dove io ed Azrael siamo finiti in una città morta, ero arrivato a leggere proprio quella parte."

Dice guardando Olimpia

"Ai tempi eravamo molto più giovani ed inesperti, ma è comunque una "bella" storia da sentire."

Eri molto meno "Precisino" di come sei adesso, Fratello.

Io non sono poi cambiato molto!

*Ride alzandosi con il suo bicchiere di latte e il libro rosso nell'altra mano.

Si avvicina al fratello, posando il bicchiere sul tavolo dove lui è seduto. Dopodichè gli mette una mano sulla spalla*

Ed era sempre colpa tua, che sbagliavi strada!

Me so spaventata, mamma mia oh! Salve Azrael.

Daje, alla fine è sempre colpa tua Anymus?

*Sorride sorseggiando*

*Sorride*

Salve Olimpia..Beh il qui presente non ha mai avuto un gran senso dell'orientamento, Vero Fratello?

Scusami comunque se ti ho spaventato, mi ha fatto ridere il "Giovane" accostato al nome di questo vecchiaccio!

"Eh, effettivamente io son quello che è cambiato di più."

Dice mentre ricambia la pacca al fratello.

"Diciamo che il mio senso d'orientamento non è dei migliori, quindi si, molte volte siamo incappati in piccoli "incidenti" di questo tipo a causa mia."

Accenna ad un sorriso e nota che il taverniere gli ha portato il latte.

Non appena fa per prenderlo nota, come sempre, lo sguardo di disprezzo del taverniere verso il bicchiere.

Ormai abituato a quello sguardo per ogni volta che chiede del latte caldo in taverna la notte, inizia a sorseggiare tranquillamente.

"Fratello, dai in fondo non siamo così vecchi.."

Beh, sicuramente giovane non è l'appellativo migliore per quel che ti riguarda.

*ride sedendosi accanto al fratello e posando il suo libro sul tavolo*

Non starai per caso ricominciando a raccontare le nostre avventure? E poi non vuoi che ti venga detto che sei un vecchio?!

*sorride*

Nun se preoccupi Azrael.

Ma dai suvvia, è così giovane il nostro Anymus e anche se fosse vecchio porta bene i suoi anni.

Anymus, sappi che tra noi due io faccio la mente, almeno così nun ce perdiamo.

*Sorride*

*Guarda il taverniere con aria minacciosa facendogli notare la lancia che sta accanto a lei*

Mi porti un'altra birra, per favore.

Oh Giovane Olimpia, è più vecchio di quanto sembri, il mio gemello.

*sorride*

Ma quella è un'altra storia...Vero Sottospecie di bussola rotta?

"Già, fratello. Comunque si, li porto piuttosto bene, in fondo sembro un ventenne, e la cosa mi aggrada. Tranquilla comunque.. Fanno sempre così."

Finendo la frase butta un'occhiata sul taverniere

"Non sò perchè, ma nelle taverne il latte non è bene accetto. Beh, inizio con la storia?"

Non ci sono più i tavernieri di una volta. Mah, che vergogna.

So' curiosa, dai comincia a raccontare una delle tue storie.

*Prende un'altra erbapipa e comincia a fumarla*

Finisce di sorseggiare il latte ed inizia a raccontare.

"Questa storia risale circa a 20 anni fa quando ancora al tempo giravamo per la Britannia. Dovevamo raggiungere un posto perchè ci avevano riferito che ciò che cercavamo l'avremmo trovato là, non sto qua a raccontarti di cosa si trattava, anche perchè quella sarebbe un'altra storia. Infatti, mentre decifravamo la mappa e la direzione da prendere, abbiamo scelto una strada sbagliata. Mentre camminavamo per la strada gli alberi iniziavano a sembrare sempre più vecchi, ed in lontananza iniziavamo pure a vedere la città. C'era freddo, ma non vedevamo fumi di camini accesi. Le uniche frasi che ci siam detti io ed Azrael furon queste:

Io: "Fratello.. Credo che abbiamo sbagliato strada.. Di nuovo. A parte questo.. La città non mi convince. Troppo silenzio."

Azrael: "Umh, ora te ne accorgi? Ormai proseguiamo e vediamo la situazione."

Mentre ci avvicinavamo iniziavamo a sentire la puzza di morte. Arrivati alle porte della città ciò che si mostrò ai nostri occhi era una strada ricolma di non-morti.
Guardando Azrael mi resi conto che stava già per attaccarli ma per fortuna lo fermai in tempo placcandolo.

Io: "Fratello, calmo! Non è il momento di dare di testa.. Sono troppi. Non te lo sto dicendo perchè ho paura, ma perchè è sicuro che se ora noi ci lanciamo là in mezzo non ne usciamo vivi. Se ci sono tutti questi non-morti sicuramente ci sarà un necromante a controllarli, se troviamo lui e lo sconfiggiamo questi non-morti non saranno più un problema."

Azrael: ".. Per questa volta hai ragione. Allora che conti di fare?"

Io: "Raggiungere il centro città. E' il punto dal quale può diffondere meglio il suo potere."

Detto questo lo aiutai a rialzarsi e ci incamminammo lungo le vie più strette della città avendo così minori rischi di incontrare non-morti. Ciò che ci circondava era orribile, si sentivano urla demoniache in lontananza ed ogni tanto vicino a noi sentivamo grugnire.. Appesi ai muri delle case vedevamo manifesti "Chiudetevi in casa. Questa epidemia passerà presto, se vedete un vostro caro che inizia ad avere atteggiamenti strani siete pregati di legarlo e riferire l'accaduto alle guardie." "I medici ed i curatori stanno cercando soluzioni, non entrate nel panico, molto presto sarà tutto risolto!" "Il re è malato, a sostituirlo sarà il signore, se non chè fratello del re, di una terra lontana arrivato qui qualche settimana fa!". Dopo qualche sporadico incontro di non-morti e qualche graffio arriviamo in una delle vie principali della città, non appena arriviamo a metà strada tra la via ed un vicoletto delle campane iniziano a suonare in maniera assordante, quasi come se quella campana suonasse nelle nostre teste. Tutti i non-morti che riusciamo a vedere si son girati immediatamente verso la nostra direzione.

Inizialmente camminavano lentamente.. Dopo qualche secondo andavano a passo sostenuto.. Alla fine correvano.

Io ed Azrael iniziammo a correre verso il vicoletto, c'erano almeno dieci non-morti. Mi misi lo scudo di fronte ed iniziai a correre verso di loro, riuscimmo a farci strada prendendo qualche spadata sull'armatura ma comunque nulla di grave. Continuammo questa folle corsa per almeno cinque minuti, fino a quando non ci rendemmo conto di essere al centro città.

Un circolo rituale chiuso, probabilmente il più grosso che abbia mai visto, circondava un altare, e su quell'altare un'entità vestita di nero ed incappucciata.

Iniziò a scendere dall'altare e venire verso di noi, in compenso noi venivamo attirati da lui quasi come fosse polline per un ape.

Intorno al circolo iniziavano a riunirsi tutti i non-morti che ci inseguivano e noi ci trovavamo esattamente lì dentro, con il necromante che ci guardava con i suoi occhi rossi.

"Voi non siete umani.. Almeno non completamente.. Aspettavo il giorno che qualcosa come voi venisse attirato da questa città.. Voi sarete il mio sacrificio di sangue. Quest'oggi il mio desiderio sarà compiuto, quest'oggi la tua volontà sarà eseguita, mia amata Alyqwem.. Il potere che alberga dentro questi due esseri varrà usato per te, mia Déa."

Non appena ha finito di parlare è apparso accanto a me provando ad infilzarmi con una spada ad una mano. Per miracolo son riuscito a parare il colpo mentre Azrael ne ha approfittato per provare a colpirlo di sorpresa, ma non appena fa per dargli il colpo scompare nuovamente ed appare alle mie spalle infilzandomi alla schiena, non appena ho provato a girarmi per colpirlo era già scomparso.

"Avete tutto quel potere dentro di voi, e non lo usate nemmeno.. Che spreco che siete. Ma io e la mia Alyqwem non sciuperemo il vostro potere, lo useremo fino all'ultima goccia.."

Mentre ancora parlava, Azrael ha iniziato a corrergli incontro, ma non appena lo stava per colpire dalla mano del necromante sono uscite delle saette e lui è caduto a terra fumante.

Io: "FRATELLO!!"

Andai contro il necromante. Riuscì a schivare un suo fulmine per miracolo ed iniziai a combattere contro di lui. Dopo qualche minuto di combattimento ero già stremato e ricoperto di ferite, il necromante era quasi illeso.

Quando credevo che ormai fosse finita vidi Azrael rialzarsi da terra ed incamminarsi verso l'altare.

Dovevo attirare l'attenzione del necromante.

Io: "Ti senti tanto potente, dici che noi sciupiamo il nostro potenziale, ma sono ancora in piedi, qui a combattere con te. Vieni, ti sto aspettando! Sai benissimo che senza l'anima delle persone che hai ucciso con l'inganno e poteri non tuoi tu non sei niente! Sei solo un verme, che da solo non saprebbe fare niente!"

Il necromante arrabbiato a causa della mia spavalderia ha iniziato ad attaccarmi così furiosamente che a stento riuscivo a parare i colpi.

Azral era appena salito sull'altare e non appena vide un libro illuminato di luce propria sul tavolo capì immediatamente che il potere del necromante proveniva da lì. Che le anime di quelle persone erano racchiuse lì dentro.

Intanto il necromante se ne accorse, ma feci in tempo a bloccarlo chiudendolo tra le mie braccia. Il suo potenziale magico per fortuna non gli permetteva più di teletrasportarsi.

Io: "FRATELLO!! FALLO!"

Stremato, Azrael iniziò a recitare queste parole.

Azrael: "LA LUCE SI ACCENDE, IL GERMOGLIO FIORISCE E LA NERA PORTA SI APRE PER VOI, ORA, SIETE LIBERE!"

Non appena ebbe finito di esorcizzare il tomo, una luce fortissima si diffuse per tutta la città ed il necromante iniziò ad urlare.

Riuscì a liberarsi da me ed iniziò a correre verso Azrael, ma per fortuna riuscì a raggiungerlo in tempo e ad infilzarlo uccidendolo una volta per tutte.

La luce si spense.

Tutti i non-morti cadderò a terra privi di vita, e dopo una preghiera posta a tutte le loro anime io ed Azreal riuscimmo ad uscire dalla città senza problemi tornando a viaggiare intenti a trovare ciò che stavam cercando."

Quando Animus finisce di parlare dà un pugno in maniera fraterna alla spalla di Azrael.

"Quella volta ce la siam vista brutta, non è vero fratello?"

Dice sorridendo leggermente.

*sorride*

Ho ancora le cicatrici, purtroppo.

E ricorda che sei TU che hai perso la strada, mappa bianca che non sei altro!

*Ascolta la storia interessata mentre sorseggia la sua amata birra*

Ma che cavolo! Ci sarebbe da scrivere un libro se le tue storie fossero sempre così.

*Sorride*

Ah, comunque è sicuro; tra i due faccio io la guida almeno anche se non so la strada non ci perdiamo.

*Dà una pacca sulla spalla ad Anymus*

Si si, sempre le vostre solite storielle!

*Esclama Sjach entrando in taverna*

Oste! Un boccale di latte freddo gentilmente...

Oh, salve Sjach! Come stai?

Daje, raccontami anche tu una storia.

*Sorride al ragazzo*