Anno Mille Forum ufficale del Gioco-Live Italiano

Scelta riguardo la questione Sirak.

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    Meredith Kalevala
    Post: 877
    Registrato il: 30/04/2011
    Utente Senior
    00 09/10/2012 22:15
    Forse mi avete frainteso.

    Io parlavo della punizione.

    Se vi dovete lamentare, lamentatevi nelle vostre sale di gilda.

    Come voi avete sottolineato Tenente Madoc, abbiamo cose più importanti da fare e da discutere.

    Sistemare la situazione con i Sirachiani, il Demone di Grande salina, e altro, almeno noi incantatori.

    Comunque nessuna offesa, avete frainteso le mie parole.. che spero vivamente siano state capite questa volta.

    Inoltre, dopo la riunione, per una settimana, ma forse anche di più, c'è stato un post in cui si parlava della lettera (inoltre, la maggioranza in riunione era d'accordo), perchè chi non era d'accordo non esprimeva prima il proprio disappunto e lo sta facendo ora?

    Le occasioni ci sono state, prendetela a volo la prossima volta se dovete esporre la vostra opinione, soprattutto se avete l'ordine di farlo. Non aspettate che i raduni passano per lamentarvi.


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    Olimpia Augusto
    Post: 134
    Registrato il: 03/10/2011
    Utente Junior
    00 09/10/2012 23:10
    La lettera è in mio possesso; se dovessero esserci modifiche scrivetele qui così la ricopio.

    Penso che i Sirakiani sono un problema, ma ben più grande è distruggere Grande Salina visto che, almeno da parte mia, è diventata una questione personale; quindi cominciamo TUTTI a lavorare su come sconfiggere questo demone che si è portato via un uomo importante per la Fazione al posto di legarci a quante virgole e quanti accenti sono presenti nella lettera del Re.
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    Crisso_
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    Registrato il: 03/07/2011
    Utente Junior
    00 10/10/2012 00:10
    Tutte le questioni sono importanti.

    La nostra opinione sulla punizione è irrilevante. anche se fosse sbagliata questo è quanto deciso dal capo della fazione, la somma sacerdotessa.

    E noi obbediamo.

    La questione sirak è al vaglio di un'apposita commissione e presto verranno resi noti i risultati.

    Per quanto riguarda la lettera chi di dovere ne vaglierà la correttezza e l'opportunità.

    Per il nuovo/vecchio problema di grande salina sono sicuro che i treoniani lo risolveranno prima del conclave invernale, o se non vi riusciranno lo faremo insieme.

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    Rosalyn Le Blanc
    Post: 280
    Registrato il: 22/08/2011
    Utente Junior
    00 10/10/2012 12:00
    Ci tengo a precisare che il mio intervento non ha nulla a che vedere con la punizione, infatti la mia proposta riguarda ciò che secondo me dovremmo fare con la lettera A PARTIRE DA ADESSO. Non ho espresso alcuna recriminazione sulla punizione, mi sembra.
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    Alexander.92
    Post: 50
    Registrato il: 21/06/2012
    Utente Junior
    00 25/10/2012 00:17
    Lettera Aggiornata con aggiunta finale.

    Astrera, 06/10/2012 02:22:

    Eccelso Re Saeros, vista la Vostra ripetuta assenza al nostro invito, le inviamo questa lettera tramite il Vostro ambasciatore. Con la presente il nostro intento è far luce e mettere in chiaro i recenti accadimenti riguardanti i rapporti tra il Vostro e il nostro Regno. 

    Con la speranza che possiate leggere al più presto questa missiva, cogliamo l'occasione per spiegarVi gli avvenimenti, dal nostro punto di vista, così come noi li abbiamo vissuti, dal Conclave estivo fino ad ora. 

    L'ottavo giorno dell'ottavo mese del corrente anno, nonché primo giorno del Conclave, la fazione dei Lupi, che stava recandosi in taverna dopo aver varcato i confini della signoria, si è ritrovata la strada sbarrata da un Vostro plotone che ci puntava addosso delle armi. 
    Il Vostro Generale, infatti, pensava fossimo degli impostori, ma dopo qualche attimo di tensione la situazione si è risolta per il meglio, con le scuse del Generale che ci ha liberato il passo verso la taverna. 
    Una volta in taverna tutti i nobili del ducato si sono riuniti insieme al Vostro ambasciatore. Alla nostra domanda sul perché i Vostri uomini si trovassero sul nostro territorio, il Vostro ambasciatore ci raccontò della Vostra battaglia contro un potente demone che riuscì a ferirvi tanto gravemente da non poter essere curato. Alla nostra preoccupazione l'ambasciatore rispose dicendo che, però, un rimedio esisteva: il Vostro sacerdote di Eleimitros aveva divinato per trovare una cura ed aveva saputo di un oggetto magicamente nascosto sulle nostre terre, Il Calice Dell'Alba, capace di porre rimedio allo squarcio sul Vostro petto. 
    Il Vostro ambasciatore ci ha poi chiesto aiuto nel recuperare questo calice e Salvarvi dall'inevitabile fine che sarebbe giunta nel giro di una settimana. Da ciò il Vostro ambasciatore ci ha fatto intendere che voi Sirakiani non siete conoscitori di arti arcane. Ci fu inoltre detto che saremmo stati ricompensati con del denaro, metà in anticipo e metà a lavoro compiuto., ma tutto ciò doveva avvenire entro tre giorni per far si che i vostri uomini, sprovvisti di mezzi magici, giungessero in tempo al Vostro cospetto. 
    La serata si concluse con un appuntamento alla seguente, sempre con il Vostro ambasciatore e con il nostro impegno di cercare degli indizi su questo calice. 

    Il nono giorno dell'ottavo mese, verso l'ora di cena, il Vostro ambasciatore venne a trovarci come avevamo stabilito, ma sta volta privo di una scorta militare. 
    Gli comunicammo che erano state fatte delle indagini e che il rito per entrare in possesso del calice sarebbe stato fatto il giorno seguente. 
    Fu in quest'occasione che comunicammo all'ambasciatore la nostra volontà di aiutarVi senza ricevere alcun compenso in cambio, ma dato che questo avrebbe potute essere inteso come uno sgarbo dicemmo all'ambasciatore che andava anche bene la metà della somma offerta (5 ori) da consegnare a fine lavoro. 
    L'appuntamento fu fissato per l'indomani. L'ambasciatore rifiutò l'accompagnamento da parte di una scorta fino al confine e andò via solo. 
    Il giorno dopo, come deciso, i maghi compirono il rituale per ottenere questo calice. Il rituale riuscì, anche se fu difficile ottenere il calice, in quanto forze avverse cercarono di impedirne la riuscita. E’ bene informarVi delle altre informazioni attenute dal rituale: innanzitutto il calice trovato dai maghi non è il calice dell’alba, calice capace di guarire tutte le malattie. Quello ritrovato ha un altro nome, a noi ignoto. Inoltre tale calice è dotato di un potere nascosto, ma a noi si è manifestato come un semplice calice rotto. Era nostro intento identificare tale calice dal potere sconosciuto.
    Verso le quattro dello stesso giorno, si presentò a Misericordia un Vostro plotone di soldati, dicendo, a chi si trovava davanti, che andava solo ad allenarsi, invece andò dritto nel l'accampamento dei leoni. Chiesero di aver consegnato il calice, ma, alle parole della capogilda Nazionale dei maghi, nonché contessa di Elavia, che esprimeva la sua preoccupazione per la Vostra incolumità riguardo le informazioni ottenute, al quanto pericolose, e la difficoltà del rituale, nonostante fu spiegato loro che avevamo intenzione di identificarlo, i Vostri uomini attaccarono la fazione dei Leoni e con la forza presero il calice. Se avessero atteso il nostro rientro, questione di un'ora, invece di attaccare i maghi, a quest'ora avremmo identificato il calice. 
    Durante il Vostro attacco, tre dei Vostri uomini furono arrestati. 
    La sera stessa tornò nelle nostre terre il Vostro ambasciatore, nuovamente senza scorta; quest’ultimo fu informato di quanto accaduto e dopo una lunga chiacchierata ammise il madornale errore del Vostro generale. L'ambasciatore ci informò che il calice era già giunto a Sirak, e quando gli fu chiesto come sia stato possibile, ci venne detto che si era organizzata una staffetta con i cavalli. La chiacchierata con il Vostro ambasciatore si concluse con un accordo che prevedeva: la nostra proposta di inviare un gruppo di studiosi per analizzare il calice, presentata dall'ambasciatore al Vostro consiglio, e solo dopo un’attenta analisi avremmo ricevuto il pagamento per essere riusciti a ritrovare l'oggetto che vi ha permesso di guarire.
    Sotto sua richiesta, liberammo i Vostri uomini, così il Vostro ambasciatore lasciò le nostre terre scortato dai suoi uomini. 
    Il pomeriggio seguente venne a farci visita un altro Vostro plotone, guidato da un capitano del Vostro esercito. Ci dissero che avevano la missione di indagare sulla scomparsa del loro ambasciatore. Rimanemmo perplessi alla notizia e decidemmo di spiegare al capitano quanto accaduto fino a quel momento. Il capitano ci chiese di poter fare riposare i propri uomini in taverna ed ebbe anche l'occasione di assistere ad alcuni dei nostri riti; fu in questo lasso di tempo che avemmo l'occasione di scambiare un po’ di chiacchiere informali con uno dei Vostri militari; l'incontro si concluse con la promessa del capitano di portare al Vostro consiglio la stessa proposta che avrebbe dovuto riproporVi l'ambasciatore. 
    Fu durante l’ultima sera del conclave che la situazione degenerò: un Vostro generale si presentò con un plotone di uomini nelle nostre terre, facendoci presente che il Vostro ambasciatore non è mai giunto nelle vostre terre e accusandoci, ingiustamente, di averlo ucciso. Quando spiegammo all'ambasciatore di non sapere che fine avesse fatto il Vostro ambasciatore, poiché sicuri che avesse lasciato le nostre terre in buona salute e sotto Vostra scorta, il generale non volle credere alle nostre parole cominciando ad insultarci e scatenando dunque una battaglia. In seguito a questo scontro, che vide trionfare il nostro esercito, il Generale comparve dal nulla in taverna (Maestà, i Vostri uomini compaiono dal nulla, sia durante che fuori dai combattimenti) e ci disse che per ripagare l’uccisione del Vostro ambasciatore dovevamo dare la signoria di Misericordia nelle sue mani. Inutile dirVi che la proposta fu rifiutata, venne tentato un nuovo dialogo, ma senza alcun esito. A quel punto, il Vostro Generale, iniziò a offendere tutto il popolo Elaviano, compresa l’Egesta, continuando a far avanzare i vostri uomini. Inevitabile fu una seconda battaglia, per difendere i nostri territori. Più volte consigliammo al Vostro generale di arrendersi e lasciare le nostre terre; alcuni Vostri soldati furono catturati, legati e curati, per evitare che morissero, questi però scomparvero dopo circa quindici minuti (torniamo a ripetere che i Vostri uomini appaiono e scompaiono dal nulla, nonostante non siate capaci di compiere magie). Le battaglie continuarono per tutta la notte e ci videro nuovamente vincitori; notammo però che gli uomini che ogni volta ci attaccavano erano sempre gli stessi, compreso il generale che cadeva, scompariva e tornava. 
    Al successivo raduno, tenutosi presso Villaggio Bonaccia l’ottavo e in nono giorno del nono mese dell’anno milledodici, giunse un ambasciatore sirakiano, scortano da un uomo della sua milizia con un arma incantata (come avete potuto incantare un’arma senza essere a conoscenza di arti magiche?). Ovviamente lo invitammo ad accomodarsi in taverna, dove discutemmo di ciò che è successe al raduno estivo un mese prima. In questa occasione il Vostro ambasciatore ci intimò di non fidarci dei maghi, poiché loro, per vizio, sono assetati di potere e conoscenza e solo per questo non volevano consegnare il calice; gli spiegammo che non andò così. Iniziammo a parlare anche della scomparsa dell’ambasciatore e ribadiamo che siamo all’oscuro di tutto ciò. Alla fine la conversazione sembrò finire quando Eskel disse che poteva mettere la sua parola sulla buona condotta della propria fazione e anche di quella dei leoni, e che la questione del calice era stata solo fraintesa.
    A quel punto il Vostro ambasciatore ci avvisò che era venuto anche per parlare di altro, per compiere delle trattative con noi, che porterebbero i due Regni a “collaborare” o comunque a non avere problemi.
    Le trattative, disse l’ambasciatore, consistono in una tassa annua di 30 monete d’oro, da pagarVi per poter raggiungere da Palaum la nostra signoria di Akiss passando per le Vostre terre che prendono tutta la parte centrale dell’isola, il tutto per non avere problemi appena mettessimo piede sul Vostro suolo.
    Detto ciò, ci lasciò qualche minuto per discutere tra noi nobili; arrivammo alla conclusione che il ducato prende poco e i soldi, come Voi potete ben capire, vengo usati per far costruire strutture utili al nostro popolo che ancora mancano.
    Le trattative non si conclusero qui.
    La seconda riguarda le nostre navi che attraccano nei porti delle terre di Sirak, anche qui avremmo dovuto pagarVi una quota che è stata evitata ricordando all’ambasciatore che noi abbiamo dei porti in cui le navi sirakiane possono attraccare .
    Dunque siamo rimasti che nessuno paga nulla.
    La terza proposta riguarda una quota di 10 monete d’oro da pagarVi per poter attraversare lo stretto per giungere a Saturnia..
    Dopo aver sentito le proposte, dicemmo all’ambasciatore che era impossibile pagare una quota di 40 monete d’oro, dunque quest’ultimo, discutendo con noi delle entrate del ducato, decise di abolire le 10 monete d’oro, cosi da far restare solo le 30 monete d’oro.
    Discutemmo molto, ma non riuscimmo a trovare alcun compromesso, dunque l’ambasciatore ci disse che avevamo un mese di tempo per pensare cosa ci convenisse fare.
    Inutile dirvi che, qualora non pagassimo le 30 monete d’oro, ogni contadino o mercante che abita nelle nostre terre e che giunga nelle Vostre senza pagare, verrebbe ucciso e comunque scoppierebbe una guerra.
    Prima di andarsene, l’ambasciatore, ci avvisò di stare attenti, poiché da nord-est stava arrivando un esercito di orchi.
    Con tutto ciò vogliamo farVi notare come in tutta questa storia, nonostante la nostra disponibilità ,siamo noi la parte lesa!
    Siamo stati derisi, attaccati,accusati ingiustamente, ingannati e non di meno offesi!
    I Vostri uomini ci hanno attaccato, accusato e deriso, mentre noi vi abbiamo aiutato, anche se avevamo molte situazioni pericolose da sbrigare. 
    Siamo stati raggirati sulle Vostre conoscenze arcane.
    Come se ciò non bastasse dopo il conclave Vi abbiamo chiesto un incontro per poter discutere di tutto tranquillamente, ma alle nostre porte si è presentato solo un Vostro ambasciatore scortato da un solo uomo; tuttavia anche li la nostra ospitalità è stata ripagata da insinuazioni, risi e ineducazione da parte dei Vostri uomini. Eppure abbiamo sorvolato su tutto ciò , mettendoci a discutere con il Vostro ambasciatore delle trattative che Voi gli avete chiesto di aprire con noi. 
    Re Saeros, visto il vostro ennesimo rifiuto di presentarvi al nostro invito, vi comunico tramite questa missiva che il Nostro Regno non ha intenzione di pagare nulla al Vostro Regno. 
    Non accettiamo queste trattative che possono portare alla rovina il nostro Regno, stiamo facendo tutti grandi sacrifici, Voi dovreste sapere quanto è importante per il popolo poter vivere sereni in luoghi sicuri e con le strutture adatte. Anche Voi state cercando di fare ciò, almeno questo ci è stato riferito dal Vostro ambasciatore. 
    Dunque decliniamo questa Vostra spropositata offerta. 
    per qualsiasi altra trattativa vi informiamo che siamo disposti solo e soltanto a discutere con lei in maniera civile da regnante a regnante


    Inoltre teniamo a precisare che il nostro ennesimo invito a parlare con voi, Re Saeros è stato completamente ignorato e ad aggravare tutto ciò si aggiunge la vostra indifferenza, non abbiamo ricevuto missiva alcuna, ne alcun ambasciatore a proferir vostra parola e ciò puo solo far aumentare la nostra indignazione nei vostri confronti.
    [Modificato da Alexander.92 25/10/2012 00:20]
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