Sì, ho visto altro. Ho visto di peggio temo, messer da Bastìa. Un giusto processo, da dove sono appena riuscito a scappare, non era possibile averlo. Non era possibile avere neanche un processo; si risolveva tutto a colpi di spade.--
sorrise tristemente, poi annuì --E va bene. Ve la racconterò, ma solo se dopo mi racconterete cosa vi turba, e di cosa siete stato accusato. Magari potrei aiutarvi. Ho conoscenti potenti, credetemi, e bravo con le parole sono anche! Bene, la storia di un paese dannato, dannato la sua gente, dannato il suo destino dovrò narrarvi
Dato che non conoscete, pare, Azm'e Sok, mi toccherà iniziare dall'inizio, dall'origine delle cronache. Vi ricorderete, forse, dell'Impero delle Ceneri, spero. Ecco, prima dell'avvento dell'oscuro Re, Azm'e Sok era florida, ricca, per commercio e soprattutto per risorse ed ingegno! Poi l'oscuro sovrano se ne servì come fattoria. Le ricchezze confluivano direttamente nelle sue tasche, e la gente divenne schiava, o peggio. Non esistevano città, o altro, e le uniche fortezze erano quelle dei fedeli all'Impero. Ogni tentativo di libero pensiero (non dico di sommossa o ribellione, ma solo il pensiero ad un qualche libero giaciglio) venne duramente represso. Fu la stessa sorte quella del mio villaggio, dove un gruppo di uomini si erano lamentati della scarsità del cibo, credo. Ero piccolo, allora. Non compresi appieno. Il giorno seguente, l'intero villaggio venne raso al suolo, tutto distrutto e ucciso. Mi salvai, perchè ero a cercare legna nel bosco: partii prima dell'arrivo dei cavalieri neri, e tornai dopo la loro scomparsa. Fuggii, e mi giurai vendetta. Un elfo mi sentì, e avevend visto il destino del villaggio e avendo pietà di me, fece in modo di portarmi nel loro villaggio, ben nascosto. Lì vissi, crebbi e divenni forte. Poi, cinto la spada di mio padre, andai a tener fede al mio giuramento. Furono anni terribili, presto le truppe di quei territori mi temettero e mi cercarono in lungo ed in largo. Io, d'altro canto, con astuzia e audacia, ne massacrai a centinaia.
Ma l'Impero aveva avuto anche i suoi lati positivi: aveva tenuto fuori gli abomini che da millenni ormai erano volenterosi di occupare anche loro le loro terre d'origine. E fu così che l'Impero cadde, ed Azm'e Sok si ritrovò allo sbando, sommerso dal caos e da ogni male temuto in quelle contrade. La gente non sapeva che farsene di tutta quella libertà, il pericolo incombeva da ogni dove: insomma, era brutto persino esistere. Mi aggregai, allora, ad un gruppo di fuorilegge capeggiati da un aristocratico denominato Kralle, il Vergobreto. Insieme ad altri, molti altri, formammo una specie di Stato, primitivo, ma più o meno organizzato, e lottammo contro i nostri rivali.
Arriviamo così ai tempi più recenti: Azm'e Sok, ormai era divisa tra tre agguerriti Principati, tra cui il nostro, i quali miravano al potere unico ed assoluto, per ricostruire lo splendido Stupor Mundi, qual era la nostra terra. Ralf, accerrimo nemico di Kralle, sconfisse la terza banda con uno stratagemma assai astuto quanto traditore. E così rimanemmo solo in due. Dato che eravamo di pari forza, nessuno dei due prevalse sull'altro, e, accerchiato da nemici da ogni lato, le persone morivano come mosche. Così Ralf fece una mossa disperata: si alleò con la Confraternita del Crepuscolo, che però erano fedeli solo a sè stessi, ed aiutarono Ralf mandandolo in rovina.
La notte del suo attacco decisivo, le nostre porte esplosero di colpo e gli scagnozzi di Ralf penetrarono all'interno, sorprendendo la maggior parte dei nostri nel sonno: le guardie infatti erano state ottenebrate dalla magia nera della Confraternita. Ovunque regnò la morte, e quando la luna raggiunse il suo picco, anche i mostri si mossero, massacrando chiunque trovassero a tiro. Tutti vennero massacrati, non trovai nessuno vivo. Io stesso mi salvai, ancora una volta, per mera fortuna: una trave mi cadde sulla testa e rimasi svenuto per quasi tutto l'assedio. Credo gli altri mi pensassero morto. Trovai Kralle accerchiato da una mezza dozzina di esseri malvagi, segno di una lotta fino all'ultimo sangue. Un osso duro.
Fuggii la stessa notte, e non trovai più anima viva che non volesse uccidermi, e beh... eccomi qua.
Ora messere, è il turno vostro.
[Modificato da Alfread 19/02/2013 20:25]
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