Dicono che bere aiuta a dimenticare...

Tu puoi solamente immaginare dove si trova Tenma adesso....bhe io ci sono stato!
MA COMUNQUE IO DEVO QUALCOSA A TENMA COME TUTTI NOI!

*L'uomo sta in silenzio mentre ad uno ad uno gli altri ospiti vengono ad unirsi al tavolo. Il primo fu Guido, un uomo che nemmeno si prese cura di porgere un saluto ai presenti mentre si inseriva in discorsi che non gli appartenevano, Griffith nemmeno fece un cenno della testa al suo arrivo. Poi giunse Dorotea, a cui Griffith fece un saluto con il capo. Il discorso si accese, e giunse da dietro le spalle ei tutto anche lo shamano, a cui Griffith poggiò una mano sulla spalla destra.
Poi ascolto le idee e le parole,di tutti, per poi girarsi verso Cassiopea e facendo una specie di brindisi disse*

Credo proprio che una seconda bottiglia sia d'obbligo Lady.

*Butta giù il liquido rossastro e si gira verso Dorotea dicendole*

Concorde con lei lady Dorotea. So bene che recuperare Tenma vivo e sano di mente sarà una cosa che non sarà possibile, ma come dice vostra sorella Khaleesi e anche lo shamano, almeno il ritorno della salma dobbiamo renderlo possibile. Per i suoi allievi, per gli Elaviani e per noi tutti.
Inoltre, io mi sento responsabile per la morte di molte giovani vite a questo conclave. Certo non ero cosciente, non ero in me quando è avvenuto, ma questa non è assolutamente una scusa su cui voglio nascondermi.
Lascerò agli Incantatori 3 giorni di tempo per fare i funerali presso la Cattedrale ai morti di questo conclave. Se allo scadere del terzo giorno non lo avranno fatto, allora lo farò io. È il minimo che posso fare per chiedere il loro perdono.

*Ignora apparentemente tutti. Senza neanche voltarsi verso Griffith dice*

Non ho mai detto di volerlo lasciare lì. Non fraintendermi.
E' stato eroico e va fatto quanto possibile per onorarne la memoria. Quello che dico io è che nessuno dovrebbe aspettarsi di riavere Tenma.

*sospira e beve*

Anche portando qui il suo corpo... non ci sarà Tenma dentro. E se anche ci fosse ancora la sua anima, non ci sarebbe la sua mente. E se anche ci fosse la sua mente, non ci sarebbe il suo cuore. E se anche ci fossero tutte queste cose, sarebbero irrevocabilmente corrotte.

*tira un'occhiata fulminante al compagno e si gira subito*

L'inferno menoma. Lo hai provato anche tu sulla tua stessa pelle.

*Ascolta le parole della donna e quando ella si gira guardandolo, Griffith le restituisce lo stesso sguardo*

Si. Lo so bene. Io, come purtroppo, tanti altri.

*Va per prendere la bottiglia di rum per versare un altro goccio, quando si accorge che la bottiglia era ormai vuota*

Be, come il liquore che era all'interno di questa bottiglia, anche il mio tempo in questa locando ormai è giunto agli sgoccioli.
Dicono che bere aiuta a dimenticare

*guarda sia Dorotea che Cassiopea*

O non ho bevuto abbastanza, oppure è una mera speranza.

*Si alza e dice verso il taverniere*

Metta pure tutto sul mio conto, domani salderò il debito.

*si volta verso tutti i presenti*

Signori ed ovviamente signore, grazie della compagnia.
Vi auguro una buona notte.

*Prende lo scudo sotto braccio e si dirige verso la porta*