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Il dieselgate costa caro a Volkswagen che, dopo quattro anni e mezzo di liti legali, dovrà indennizzare 260 mila vittime in Germania. Il gruppo tedesco ha trovato un accordo con Vzbv, l'associazione tedesca dei consumatori che l'aveva trascinato in tribunale per lo scandalo dei motori diesel truccati: verserà agli automobilisti parte lesa un'indennità corrispondente in media al 15% del prezzo di acquisto del loro veicolo, una cifra tra 1.350 euro e 6.257 euro, in funzione del modello e dell'età della vettura. Per Volkswagen il debito arriva a 830 milioni di euro, secondo quanto ha riportato Le Monde. La class action, la prima in Germania, permetterà a 260 proprietari di vetture diesel di far valere i propri diritti. Un numero complessivo meno elevato degli iniziali 446 mila, uno per veicolo, inizialmente depositati presso le autorità giudiziarie tedesche. All'incirca 77 mila persone hanno ritirato la causa. Questa composizione amichevole mette fine in anticipo a un processo mostre che si sarebbe protratto fino al 2023, secondo quanto ha riportato Le Monde. L'associazione aveva chiesto una cifra superiore, ma nella trattativa abbiano ottenuto il miglior risultato possibile, ha detto a Le Monde, Klaus Müller, presidente dell'associazione Vzbv. Anche il costruttore tedesco, Volkswagen si è dichiarato soddisfatto. Gli associati di Vzbv hano tempo fino al 20 aprile per accettare l'offerta del costruttore.
Negli Stati Uniti, tra ammende e spese di giustizia il conto del dieselgate ha superato i 25 miliardi di dollari (22,4 miliardi di euro). La giustizia americana ha addossato a Volkswagen 10 miliardi di dollari (9 miliardi di euro) come indennizzo per i 480 mila clienti, pari al costo integrale dell'acquisto del veicolo. Sommando a questo le spese legali il conto Oltreoceano ha superato i 25 miliardi di dollari per il gruppo tedesco. Oltre il Reno, Volkswagen, secondo quanto ha riportato Le Monde, ha pagato tre ammende per un totale di 2,3 miliardi di euro.