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Il mio primo crop circle

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    ufoitaly
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    Registrato il: 04/07/2004
    Utente Junior
    00 13/07/2004 12:02
    Il mio primo crop circle
    di John Lundberg
    da: "The Sunday Telegraph Magazine, 11 luglio 2004"
    L'artista e regista cinematografico John Lundberg, 35enne, realizza crop circles da dieci anni.Nel 1994 c'erano pochi media interessati ai crop circle. L'artista Rod Dickinson e io decidemmo di provare a rinvigorire il fenomeno. Io lo vedevo come arte, John all'inizio come un insolito hobby. Dopo aver progettato cerchi di una complessità mai vista prima, Rod e io uscimmo a farne uno in un giorno di maggio. Rod, lo scultore Gavin Turk, la mia ragazza di allora, Rachel e io guidammo sulla M4 verso il Wiltshire, dove ci sono paesaggi misteriosi con siti sacri: da Avebury a Stonehenge. Il posto ideale per creare crop circles. Cercammo un campo abbastanza piatto per lavorare bene e ne trovammo uno non lontano da Newbury. Spegnemmo il motore e parcheggiammo. A mezzanotte ci mettemmo all'opera. Avevamo intenzione di creare un glifo composto da cerchi decrescenti, un lavoro abbastanza semplice, per cominciare. Prendemmo le tavole, ognuna lunga 1 metro e 20 cm circa, e le corde. Con un piede nel mezzo della tavola, ognuno di noi procedeva nel campo, abbassando le piante. Rod fece un cerchio semplice di 2 metri e 40 di diametro, al centro del progetto. Quindi disegnammo il perimetro esterno. Camminavamo nelle "tramlines", le stradine che dividono in fasce le coltivazioni, fino a raggiungere la distanza giusta, ogni volta. Con il perno fissato al centro e la corda tesa a fare da compasso, camminavamo spingendo le tavole, lasciando sentieri dietro di noi. Dopo il perimetro esterno, realizzato da Gavin, procedemmo a creare le figure circolari, un crop circle dal diametro di 50 metri. Ero nervoso. Impiegammo 2 ore e mezza per terminare l'opera. Quando ci mettemmo in viaggio per tornare a Londra eravamo esausti. Il circlemaking è faticoso. Due giorni dopo tornammo sul "luogo del delitto", ma il campo di canola era stato mietuto e il crop circle si vedeva appena. Peccato. Non avremmo sorpreso il mondo con il nostro capolavoro! Fortunatamente, però, il Centro per lo Studio dei Crop Circles in Inghilterra notò la formazione e la incluse nel suo database. Quella stagione creammo più di 50 crop circles. E' buona regola non divulgare le proprie opere, fra circlemakers. Dirò solo che lavorammo molto sul simbolo dello "scorpione". Molti crop fatti da noi finirono sui giornali e in TV. Eravamo felici. Il bello non è apparire, ma osservare la mitologia che si sviluppa attorno alle formazioni. Siamo ancora attivi, nel Regno Unito. Anche in questa stagione, lavoriamo di notte nei campi. La gente vuole i crop circles; ne ha bisogno.
    http://www.circlemakers.org/telegraph.html R.M.
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    TheCirclemaker
    Post: 31
    Registrato il: 05/07/2004
    Utente Junior
    00 13/07/2004 21:02
    I circlemakers sono una realtà evidente, ma si può fermarsi a loro? La ricerca deve forse arrendersi all'evidenza del loro lavoro? Presto ufoitalia pubblicherà notizie e foto di un crop circle su cui in pieno giorno si notano sfere solide. Non è un montaggio. Inoltre ci sono i crop del Piemonte: decine e decine, segni di intelligenza ed alcuni, apparentemente, casuali. No, i crop circles non possono essere liquidati sempre come opere d'arte, anche se alcuni innegabilmente lo sono.
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    OTLEC
    Post: 191
    Registrato il: 05/07/2004
    Utente Junior
    00 19/07/2004 18:47
    Faccio un'osservazione magari ingenua:
    chissà quanti si assumono la paternità di crop circles che non hanno mai fatto!!!
    Ciao
    otlec[SM=g27980]
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    ufoitaly
    Post: 234
    Registrato il: 04/07/2004
    Utente Junior
    00 19/07/2004 23:33
    Ciao Otlec,
    questo succede anche in molte altre cose nella vita, purtroppo. Comunque Lundberg è davvero un grande artista di tutto, anzi di massimo rispetto.
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    TheCirclemaker
    Post: 35
    Registrato il: 05/07/2004
    Utente Junior
    00 19/07/2004 23:44
    Sì, Lundberg è il migliore della generazione post-Bower, perché è un vero artista. I suoi cerchi non sono realizzati solo con fini decorativi, ma sulla base di complesse simbologie. John lavora quasi sempre in team con Rod Dickinson, che tecnicamente, oggi, non ha uguali. E' lui il "Raffaello" del circlemaking. Una curiosità: John è testimone di avvistamento UFO! In Italia il movimento cresce e gli artisti cominciano a far parlare di sé. Ma molti appassionati si chiedono: tutti i cerchi sono opera loro? A Muggiò persino il sindaco si è occupato dell'anello e gli operai della Panem, che lavorano a turno 24 ore al giorno, giurano che nessun essere umano può aver fatto quel crop circle sotto i loro occhi passando inosservato. Un cittadino ha avvertito interferenze notevolissime nel cellulare e altri hanno osservato fenomeni luminosi in cielo. Incredibilmente, solo ufoitalia ha mandato i suoi specialisti sul posto! E' l'effetto del grido: "Al lupo! Al lupo!"?. E se l'unico cerchio alieno fosse sfuggito ai credenti??? [SM=g27963] [SM=g27964] [SM=g27963] [SM=g27964]
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    Gavino de Sanctis
    Post: 32
    Registrato il: 08/07/2004
    Utente Junior
    00 26/07/2004 00:28
    Quest'anno si sono viste formazioni interessanti e qualche capolavoro, però nella media i cerchi sono meno imponenti e quelli migliori sono apparsi nelle proprietà dei Carson e degli altri proprietari terrieri amici dei Circlemakers. Un po' è stata colpa delle condizioni climatiche, un po' dei controlli, un po' degli impegni "commerciali" di Lundberg, Dickinson e company, che dedicano meno impegno ai crop circles "artistici" rispetto a quelli su commissione. Bisogna attendere la crescita dei nuovi artisti, che hanno il compito di rinnovare l'arte. "O devo tornare in campo alla mia età?" si domanda Doug Bower, tenendo fra le mani la "sbarra" con cui chiudeva il suo studio di pittura negli anni '70 e sorridendo divertito.