*si alza improvvisamente dal suo tavolo*
La pioggia che scroscia, il vento che fende, il tuono che spacca.
Ecco l’uomo e la donna che si studiano camminando in circolo. I preliminari del duello sono piccoli affondi, dolci schivate, pericolose finte.
Poi ecco il ritmo che incalza, annunciato da un fendente vibrante, evitato con grazia dalla donna che si fa negare. La rabbia sul volto dei due, misto alla passione che mettono in ogni colpo, ogni affondo. Le scintille del bacio delle spade illuminano più del fulmine, e il clangore del metallo è più forte del tuono.
I vestiti sono zuppi, in parte stracciati. L’uomo si strappa con un gesto la camicia che lo impaccia. La donna scosta con fastidio i lunghi capelli fradici.
Ora è lei che attacca, con colpi sopra e sotto, su e giù, sempre più veloci. L’uomo risponde accompagnando i suoi movimenti, limitandosi a parare.
La pioggia scoscia ancora e ancora, i due corpi sembrano fiumi in piena.
Ecco l’uomo che attacca con vigorosi affondi, lei non riesce quasi a contrastarli, le spade si baciano, si mordono, si intrecciano, il metallo non esiste più, esiste solo l’intreccio perfetto dei colpi, dei fendenti degli affondi, i due ansimano, stanchi, ma nessuno vuole mollare quel duello passionale e tutto il mondo sparisce all’improvviso e la pioggia smette di cadere e il tuono tace e non esiste nient’altro di importante se non quell’istante, quel singolo istante che può apparire quasi insignificante nell’universo intero, ma che rappresenta tutto, ora, per i due duellanti, i movimenti sono ormai quasi guidati dall’inconscio, non c’è più l’adrenalina del pericolo, non si pensa alla morte, non si pensa a niente, ora è il puro istinto a guidarli ed è in questi momenti che spunta il nostro avatar, che ci sostituisce, fatto di pulsioni, di emozione pura, di selvaggio, quale è in ultima analisi la natura umana, ed è proprio in questi momenti, proprio ORA che finalmente si ritorna vivi ci si libera da tutti i conformismi e dei pensieri inutili e le paure e il duello penetra con potenza inaudita fino alla nostra vera natura e diventa perfezione pura e spettacolo incredibile e panismo acro e i due vogliono sia uccidere che morire, mordere e baciare e afferrare e stringere e grattare e accarezzare e graffiare e stridere il metallo ed ecco che le spade prendono a girare vorticosamente sempre più veloci ed è impossibile fermarle e all’improvviso un fulmine potentissimo squarcia il mondo e le spade volano via dalle loro mani.
I duellanti cadono in ginocchio, uno di fronte all’altro, ansimanti, sfiniti, si guardano negli occhi.
La pioggia che continua a scrosciare intorno e su di loro.
*si risiede sfinito*
Avete mai fatto l’amore duellando, amici miei?
*ridacchia e alza un bicchiere a mo’ di brindisi*
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John Wit
Anima inquieta, sempre alla ricerca
Devoto a Rahel
"Le stelle sono sogni. Guarda.. la vedi quella? Quella che brilla più di tutte? Ecco, quello è il mio" - John Wit