Rahel perdonami perché ho peccato. Ho mancato al tuo precetto fondamentale: incoraggia e proteggi ogni forma d’arte.
A Misericordia, durante la guerra, mi sono comportato come il pazzo che insudicia un dipinto, o che grida durante un concerto. Ho lascito sfiorire una bellezza, un opera d’arte della natura, forse creata dal tuo sacro gesto. Al Rua è morta davanti ai miei occhi e io sono stato a guardarla.. senza fare niente.
Non potrò mai perdonarmelo mio Dio, mai.
Ti chiedo perdono Rahel, con questa opera:
Possano le tue labbra diventare le rose del giardino degli dei,
i tuoi occhi le stelle che guidano i naviganti nel mare in tempesta,
i tuoi capelli i fili del vestito di una dea,
il tuo sorriso l’alba che ci illumina ogni giorno,
la tua voce la più dolce melodia di sempre,
le tue morbide forme il cuscino su cui riposa il nostro spirito,
la tua pelle candida neve, immacolata e purissima,
e il tuo ricordo, sempre mia fonte di ispirazione.
Ode a te Al Rua, opera d’arte distrutta,
per mio volere e per mia mano.
Mano stupida, demente e sacrilega.
Perdono Rahel, pedono per il tuo indegno devoto.
*il cappello calato sgli occhi, sorseggia dll'idromele, seduto nell'angolo più buio*
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John Wit
Anima inquieta, sempre alla ricerca
Devoto a Rahel
"Le stelle sono sogni. Guarda.. la vedi quella? Quella che brilla più di tutte? Ecco, quello è il mio" - John Wit